Tassa di Soggiorno: l’intervento del Consigliere Marco Larosa (PDL)

Cefalù Web riporta, in versione integrale, il discorso del Consigliere Comunale Marco Larosa sull’applicazione della Tassa di Soggiorno.

“Presidente, colleghi consiglieri…buona sera.

Abbiamo chiesto di discutere sulla tassa di soggiorno, su questo delicato argomento, non per mero capriccio, ma  poiché, in qualità di rappresentanti dei cittadini cefaludesi, abbiamo il dovere di interessarci di tutte le problematiche che toccano i nostri concittadini, sia essi individualmente che costituiti in categorie come in questo caso. Come rappresentanti del popolo cefaludese, abbiamo il dovere di prevenire il formarsi di problemi che, meno vengono affrontati per essere realizzati, più grandi e difficili saranno ,con il passare del tempo, da risolvere. Da tempo ormai (compreso il periodo in cui è stato approvato il regolamento comunale che introduce la tassa di soggiorno) assistiamo ad una querelle di respiro regionale tra tutta una serie di categorie che operano nel settore turistico siciliano (vedi  Federalberghi, Confesercenti Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confindustria Sicilia, per elencarne alcune) e i diversi comuni che hanno fatto approvare in seno al proprio consiglio comunale regolamenti che prevedono l’introduzione della tassa di soggiorno. Tali categorie, da sempre, hanno ritenuto non utile l’ introduzione di un ulteriore balzello a carico del turista (in quanto la figura di coobbligato in solido addebitata agli albergatori risulta, secondo una specifica sentenza del Tar Venezia , cosa illegittima), poiché, a causa di questa imposta, si avrebbero ricadute che inciderebbero  pesantemente sia sulla competitività delle singole imprese di settore che dell’intera offerta turistica regionale. Basta pensare che oggi ci troviamo di fronte ad una competizione iniqua dove il nascere di nuove rotte turistiche (vedasi Croazia, Tunisia,Turchia) che  per i costi inferiori sulla mano d’opera, sulla tassazione e sull’acquisto di materie prime, possono permettersi, a differenza nostra, di offrire un prodotto migliore sia nei servizi sia nei costi. La tassa chiaramente non farebbe altro che aumentare questa iniquità. Oggi, come dire, facciamo l’opposto di ciò che andrebbe fatto. Vista la riduzione e non l incremento delle presenze dovremmo trovare soluzioni per espanderci e non limitarci con una tassa. Ma oltre ad  una semplice opinione contraria alla tassa di natura tecnica, vi è un’altra, la principale opposizione che queste categorie fanno e che trova le proprie radici in ambito giuridico. Infatti, ad oggi, caro Sindaco, caro presidente e cari colleghi consiglieri, la legge finanziaria regionale di recepimento del D.LGS  del 14  Marzo NUMERO 23 DEL 2011, che introduce la sopradetta tassa, risulta al momento impugnata dal commissario dello stato. Pertanto non esiste in Sicilia una legge che preveda l’applicazione della tassa di soggiorno. Un provvedimento, che ad oggi risulta essere stato preso illegittimamente dai comuni siciliani, anche in considerazione del fatto che nelle regioni a statuto speciale, in materia di federalismo fiscale, la tassa la si sarebbe dovuta dettare d’intesa nella conferenza stato-regioni che ad oggi ancora non è stata convocata. Considerazioni che trovano tra l’altro fondamento in una nota dell’ Ass regionale al Turismo che dice  che la tassa potrà essere applicata a partire dall’ 1 luglio 2012 ma non prima che si sia compiuto l’iter previsto dal decreto legislativo di cui parlavo prima e delle richiamate norme in materia di federalismo fiscale. Preso atto di tutte queste informazioni è chiaro che con il mio gruppo consiliare ci siamo allarmati. Il comune di Cefalù se dovesse applicare il regolamento sull’imposta di soggiorno, come di fatto starebbe facendolo dalprimo luglio,  opererebbe in violazione di quanto disposto dalle prescrizioni in materia di federalismo fiscale. Inoltre la eventuale riscossione, ad oggi, non sarebbe tra l’altro neanche regolamentata vista l’illegittimità anche dell’articolo 3 che determina gli albergatori riscossori e coobbligati in solido come detto prima. E allora mi pongo una domanda e mi sorge una successiva e ulteriore preoccupazione: chi sarebbe addetto alla riscossione?Senza una riscossione controllata, come si potrà mai  garantire nei bilanci di previsione la reale e non fittizia presenza di un gettito esistente? Quanti bilanci  potrebbero essere gonfiati con cifre che poi non sarebbero più rispondenti a quelle reali? Quindi  onde evitare che il nostro comune si possa andare nuovamente ad  introdurre nell’ennesimo pantano giudiziario che nulla di proficuo porterebbe alla città, in questa sede propongo ai miei colleghi consiglieri di presentare insieme la  richiesta di Sospendere l’applicazione  del regolamento e determinare che  si attivino le commissioni di competenza per analizzare a fondo il caso, chiedendo un parere legale a chi competente in tali materie e, contestualmente, studiare nuove  formule alternative alla tassa di soggiorno, come anche concordato in commissione congiunta tra la prima e la quarta, come la nascita di un sistema virtuoso tra pubblico e privato, ad esempio, che consenta al comune cefaludese di poter ugualmente realizzare quei servizi e quegli obiettivi per i quali la tassa è stata creata, senza doverne fare ricadere gli effetti su chi sceglie Cefalù come meta per i propri soggiorni. Non c’è più tempo. Per rilanciare il turismo, cari colleghi consiglieri, si parte da qui.”

Marco Larosa – Consigliere Comunale PDL

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