Anche a Cefalù l’amministrazione comunale, in particolare nella figura dell’assessore Laura Leonardis, sta pensando di istituire la “Banca del Tempo” (abbreviato, BdT).
Vediamo insieme come funziona e quali sono i vantaggi che può portare alla nostra economia cittadina.
La Banca del Tempo funziona in maniera simile ad una normale banca: la differenza fondamentale è che si basa sullo scambio gratuito di “tempo”.
Ogni socio della banca mette gratuitamente a disposizione delle ore per dare ad un altro socio una certa competenza settoriale lavorativa o anche un bagaglio di conoscenze particolare. Queste ore vengono calcolate e quindi accreditate o addebitate nella Banca. Conseguentemente può succedere che, a “rimborsare” le ore messe a disposizione, piuttosto che il ricevente può essere un’altra persona.
Gli scambi sono gratuiti e godono soltanto del rimborso spese. E’ necessaria altresì una quota associativa annuale. Ogni “ora” messa a disposizione vale allo stesso modo, indipendentemente dal tipo di prestazione effettuata.
Alcune tra le più comuni attività della BdT possono essere: babysitteraggio, cura di animali, scambio e prestito di attrezzature, ripetizione scolastiche, lezioni di cucina, organizzazioni di feste, etc.
Questo genere di attività nasce intorno al 1988 in Emilia-Romagna e registra il successo maggiore intorno ai primi anni del XXI secolo. Il 70% degli iscritti sono donne e sono sempre più presenti giovani, anche grazie all’utilizzo sempre più costante dell’informatica e del web.
Ecco gli obiettivi fondamentali della Banca del Tempo (ripreso dalla BdT di Firenze):
- valorizzare il bene tempo, a cui è riconosciuto un forte valore al di là del prezzo di mercato;
- lo scambio del tempo legato alla sfera del lavoro di cura;
- valorizzare ciò che viene fatto per l’organizzazione della vita quotidiana e la crescita delle persone;
- fare incontrare la domanda e l’offerta di tempo tra soggetti alla pari;
- offrire ai cittadini investimenti e attività legate alla sfera del piacere e della qualità della vita senza vincoli di obbligatorietà;
- realizzare una rete di solidarietà e auto aiuto tra le persone;
- costruire relazioni sociali più umane tra gli individui facendoli uscire da una condizione di isolamento e solitudine;
- sviluppare il senso di appartenenza al territorio e alla realtà sociale nella quale si vive.
Potrebbe essere un’importante occasione di scambio mutualistico volontario tra individui. Staremo a vedere come si muoverà l’amministrazione in tal senso.