Giacalone: il voto utile e l’utile del voto

“La condanna è questa: in Sicilia non vince le elezioni chi prende più voti, ma prende più voti chi si crede vinca le elezioni. Per questo molti cittadini mi chiedono: votare per voi non è un voto inutile? Ciascuno è libero, rispondo, ma votare per Crocetta, per Micciché o per Musumeci significa votare per tre schieramenti tutti corresponsabili della fallimentare gestione di Raffaele Lombardo. A turno gli sono stati amici e sodali. Quello non è un voto utile, e neanche inutile: è un voto di sconfitta, rassegnazione e condanna. Condanna per sé stessi e per la Sicilia, destinata, a causa di quelle forze, alla bancarotta”.

“Piuttosto – ha detto Davide Giacalone, di LeAli alla Sicilia – ragionando sul voto utile si faccia attenzione a quanti interpretano le elezioni come occasione per far soldi, a quanti pensano all’utile del voto. Mi riferisco ai gruppi editoriali che dominano il mercato dell’Isola. Ci sono fogli ed emittenti che svolgono con passione la loro funzione, ma ci sono anche quelli, tutti i più grossi, che se non paghi non ti lasciano passare. Lo sanno tutti, ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Noi, di LeAli alla Sicilia, non paghiamo perché non abbiamo soldi, e se li avessimo non pagheremmo, perché gli sciupii egolatrici della campagna elettorale sono un’offesa alla condizione di molti e una dimostrazione di pochezza culturale e umana di tanti.

Resta il fatto, però, che l’accesso all’informazione è precluso a chi non entra nel circuito della pubblicità e non passa alla cassa. Ci sono candidati – ha concluso Giacalone – alla presidenza, e ci sono candidati a un seggio, che stanno spendendo milioni, sotto gli occhi di tutti. Si chiedano, gli elettori, se costoro sono collettivamente ricchi di famiglia o se contano di rifarsi in altro modo. Poi decidano, sull’utilità del voto che esprimeranno, il prossimo 28 ottobre”.

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