Le Ali alla Sicilia: venga a prendere un caffè con noi


“Il Lazio viene giù, sotto il peso dei costi del suo Consiglio regionale. Quelli siciliani ammontano al triplo. Tanto che, presto, non avranno più i soldi per pagare neanche gli stipendi. Quel che colpisce – ha osservato Davide Giacalone, di LeAli alla Sicilia -, anche dal punto di vista umano, è il perdurante stato confusionale in cui si trovano dei presunti potenti, i quali, in realtà, si dimostrano bolliti”.
“Il grande Innocenzo Leontini, già capogruppo del Pdl, ora passato al Pid (hanno scambiato la politica per una giostra, saltabeccando dal cavalluccio alla macchinina, sempre con l’aria sciocca di chi crede di guidare qualche cosa), richiesto di dire quanto fosse l’ammontare dei contributi da lui gestiti ha risposto che non lo sa, perché ‘il funzionario che si occupava del bilancio è stato fuori per motivi di salute’. Capiamo. Se ha bisogno di un medico ce lo dica. Nel caso crepasse, il cielo non voglia, non ha lasciato nulla di scritto? Cosa amministrava, l’onorevole Leontini, il gruppo ‘pizza e fichi’?”.
“L’impareggiabile Francesco Cascio, il cui capello levigato accompagna i cittadini siciliani sia in curva che nel rettilineo, afferma che farà sapere come usava i 380 mila euro dei fondi a sua disposizione solo dopo che lo avrà fatto Gianfranco Micciché. A parte il fatto che mica sono affari privati, a parte che questi ragionano come bambini capricciosi, temo le risposte di entrambe. Inspirate con forza, in attesa di sapere. Siccome deve essersi accorto che aveva detto una castroneria, ha poi aggiunto che li devolve in beneficienza. Ne faccia una grande: oltre a cambiare barbiere, cambi mestiere”.
“Ma non potevano mancare Bibì e Bibò, alias Lupo e Cracolici, le cui faccine carine ricordano ai siciliani, per ogni dove, che le campagne elettorali sono costose solo per chi i piccioli se li deve guadagnare. Ed eccoli pronti a indignarsi: non si può fare uno scandalo del fatto che beviamo bibite e caffè per 1600 euro al mese. Infatti, più che altro siamo preoccupati che facciano la fine dell’amministratore di Leontini, minando la loro salute. Il punto è facile facile, se si fermano un minuto ci arrivano anche loro: ma per quale cavolo di motivo il contribuente deve pagare il loro bere e il loro mangiare, posto che già paga un emolumento scandalosamente sproporzionato a quel che fanno?”.

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