Lapunzina – Croci: è scontro

La sentenza con cui, nella giornata di ieri, il Tar ha rigettato il ricorso presentato dal Prof. Croci in merito all’esisto dell’ultima tornata elettorale, ha innescato un dibattito pubblico che è scaturito nello scontro di opinioni tra il Sindaco Lapunzina e l’ex candidato di PDL – Grande Sud – LeAli per Cefalù e Urbe .

Teatro del dibattito è stata radio CRM.

Queste le dichiarazioni di Croci a pochi minuti dalla sentenza: “Il primo commento è che mi dispiace per Cefalù e per i cefaludesi perchè si troveranno ancora Saro Lapunzina ad occupare la posizione di Sindaco e lo dico per il fatto che, mi pare, non sia attrezzato per affrontare i problemi che ci sono oggi a Cefalù. Se la Giunta precedente aveva portato la città sull’orlo del baratro, io ho il timore che questa ce la spinga nel baratro. Il secondo commento è che naturalmente bisognerà vedere quella che è la motivazione della sentenza da parte del Tar, nel senso che oggi si sa solo che è stato respinto il ricorso, però dovrà essere motivata ed è importante leggerla. A me pare, come pare a tutte le persone che ho incontrato, che le elezioni di Cefalù siano state sostanzialmente falsate dalla presenza di Vittorio Sgarbi in competizione pur essendo incandidabile. Bisognerà capire come mai il Tar non rileva questa elezione falsata”.

Non si è fatta attendere la replica del Sindaco Lapunzina: “Ho ascoltato le parole del disperato Prof. Croci che è lontano anni luce dalla città perchè egli dice che la città “rischia” di rimanere con il Sindaco Lapunzina. Il Sindaco Lapunzina è stato scelto dai cittadini e lui dovrebbe avere più rispetto dei cittadini. Quando dice che la città è stata buttata nel baratro del dissesto finanziario lo dice a ragion veduta perchè, essendo lui un alleato di chi ha fatto tanto guai per il Comune di Cefalù, cioè la Senatrice Vicari, conosce bene le questioni. […] Lui è soltanto una persona che, in questo momento, viene strumentalizzata per cercare di convincere, magari, qualche giudice ma non ci è riuscito perchè i giudici erano ben attrezzati in modo da capire che le elezioni non sono state completamente falsate perchè il Prof. Sgarbi era candidabile al momento in cui si è presentato alle elezioni ed il ricorso era spiantato come spiantata era la candidatura del Prof. Croci. […] Lui deve avere rispetto di tutti gli elettori di Cefalù e di quelli che, con il voto, hanno voluto dire al Prof. Croci che è meglio che stia a milano a fare il professore”.

 

 

 

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