Nicolò Pizzillo: “L’unità è la forza del PD di Cefalù”

Nei giorni passati, Cefalù Web aveva posto 3 quesiti al Consigliere Comunale Nicolò Pizzillo (PD).

Ecco le risposte:

 

1) Quali sono, ad oggi, le linee di azione più significative che l’Amministrazione comunale sta portando avanti?

“Mi permetto di iniziare con qualche breve considerazione sulla recente vicenda del ricorso Croci, in quanto questo episodio ha sicuramente condizionato non solo l’azione amministrativa della giunta Lapunzina ma, sicuramente, tutte le vicende politiche locali. Il fatto che il ricorso sia stato respinto, è stato sicuramente un fatto molto positivo, non solo perché si sono evitate nuove elezioni ma perché la certezza della durata del mandato del Sindaco e del Consiglio Comunale darà ampio respiro alla nostra azione politica e spegnerà quelle tante speculazioni che in queste settimane sono state alimentate ad arte, con la speranza che tutti noi, Sindaco in testa, ma anche Assessori e Consiglieri saremmo rimasti in carica “a tempo determinato”. In questo nuovo quadro politico cittadino, le azioni dell’Amministrazione Comunale continueranno ancora con più forza e decisione sulla strada già tracciata in questi primi mesi di governo della città. Ad oggi, questo Sindaco, questa Giunta e questa maggioranza consiliare si sono adoperate e continuano a farlo su diverse azioni significative:

– quello del chiarimento della situazione finanziaria del Comune di Cefalù per la quale siamo impegnati da settimane con un cammino forzato che ci porterà al giudizio della Corte dei Conti sulla trasparenza, sulla veridicità dei conti e sulla capacità di risanamento per evitare il dissesto finanziario;

– quello del potenziamento e della riorganizzazione della burocrazia comunale attraverso un’attenta analisi delle risorse umane a disposizione dell’Ente ed una valorizzazione delle competenze dei singoli dipendenti, dipendenti che troppo spesso negli anni passati sono stati poco valorizzati e resi partecipi dei processi di ammodernamento della burocrazia comunale;

– quello del rispetto delle regole, perché a Cefalù c’era bisogno di trasmettere ai cittadini che le regole non sono dei vincoli o delle costrizioni ma sono esse stesse l’essenza della democrazia, sono gli strumenti che rendono tutti i cittadini uguali tra loro;

– quello della presenza capillare sul territorio che permette di affrontare al meglio i problemi grandi e piccoli di tutti i giorni. L’Amministrazione di una piccola comunità come la nostra deve essere presente sempre, principalmente per un motivo: perché in tal modo si crea quel senso di identità e di partecipazione ad una comunità che a Cefalù troppo spesso è mancato. E’ riconosciuto da tutti e, non soltanto da chi scrive, che l’Amministrazione Comunale, ed il Sindaco in primis, si sono assolutamente distinti sotto questo aspetto”.

2) In occasione dell’ultima seduta consiliare ha tenuto un intervento nel quale sosteneva di non ritenere opportuna la scelta, da parte di alcuni Consiglieri Comunali d’opposizione, di abbandonare l’aula. Cosa non ha capito, o condiviso, di quella scelta?

“Continuo ad affermare quanto  ho fortemente sostenuto durante la seduta nella quale abbiamo approvato il rendiconto del 2009; sono fermamente convinto che le partite bisogna giocarle sul campo, i cittadini ci hanno eletto per essere in grado di prenderci delle responsabilità, abbandonare l’aula equivale a non prendersi quelle responsabilità per le quali siamo stati chiamati a rappresentare la città. Tra l’altro, quel gesto, che ho definito “colpo di teatro”, ha seguito una procedura anomala, direi, per certi versi, maldestra, difatti l’abbandono dell’aula consiliare è avvenuto non nel momento della votazione ma, addirittura, durante la discussione del punto; ciò, oltre ad essere istituzionalmente poco corretto, ha dimostrato una volontà di totale chiusura, aspetto, quest’ultimo, che mi ha anche lasciato abbastanza perplesso, visto il senso di responsabilità dimostrato tante altre volte dai miei colleghi in questi importanti consigli comunali. Ritengo, dunque, che i consiglieri di opposizione, che si sono allontanati, sarebbero potuti rimanere in aula e votare contro il provvedimento o astenersi; ciò, però, li avrebbe sovraesposti politicamente e sarebbero passati al giudizio della città come coloro che hanno rischiato di mandare il comune in dissesto, ecco spiegato il senso del loro incauto comportamento: non hanno avuto il coraggio delle proprie idee.  Un plauso va assolutamente fatto a chi è rimasto e, seppur nelle differenze, ha espresso il proprio voto, dimostrando senso di responsabilità e rispetto del Consiglio come Istituzione”.

3) Il PD è una realtà concreta della nostra città che assorbe anche molti giovani. Da cosa dipende tale successo?

Mi permetto di precisare che il PD è una grande realtà del Paese, probabilmente l’unico vero partito rimasto con quelle connotazioni tradizionali dei grandi partiti popolari e di massa che rendevano la politica uno strumento al servizio della collettività e non viceversa.

L’unico vero grande partito, in questo momento, in grado di guidare il Paese nell’imminente dopo-Monti. Nella nostra città abbiamo dimostrato di essere una grande forza radicata e rappresentativa, siamo stati la locomotiva che ha permesso di vincere le elezioni comunali, abbiamo portato avanti un difficile ricambio generazionale riuscendo a rinnovare l’intera classe politica cittadina, fattore che ha rappresentato un grande valore aggiunto in termini di linguaggio nuovo e idee fresche e innovative.  Questo successo dipende dall’essenza stessa del PD, il fatto di essere un partito vero, con delle regole precise, con degli organi ben definiti, dove si discute, si elabora, si fa politica, anche nelle differenze, ma sempre nell’interesse della collettività. Un partito che, a differenza di altre realtà vicine, ha puntato tutto sull’unità, sostenendo, a livello locale, ciò che tanti dirigenti hanno capito troppo tardi a livello regionale, cioè che la nostra forza ed il nostro successo sono rappresentati dall’unità, unità che il popolo di centro-sinistra ci chiede e che noi abbiamo il dovere di cercare sempre e a tutti i costi; se a tutti i livelli locali e nazionali saremo in grado di andare oltre gli steccati che molta sinistra autolesionista si pone, sapremo dimostrare sempre che siamo in grado non solo di governare nelle realtà provinciali, ma  anche a livello nazionale”.

 

 

 

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