Presentata “Leggere la Cina” sulle difficili condizioni di lavoro

Minorenni sfruttati nelle fabbriche per oltre 20 ore di lavoro spesso consecutive, salari da fame,  stage che diventano occasioni celate di lavoro sfruttato, salari minimi inaccettabili sfruttanche per i laureati,  condizioni igienico sanitarie pessime e spesso discriminazioni subite dai lavoratori portatori di handicap o di malattie quali l’epatite e l’Hiv. La Cina non è poi così lontana, e oggi , per promuovere la cultura della tutela e del rispetto dei diritti dell’uomo , civili, sociali,  professionali c’è uno strumento in più la newsletter “Leggere la Cina”. E’ l’iniziativa dell’Iscos, l’Istituto Cisl per la cooperazione Nord-Sud che nel paese orientale  è impegnato ormai dal 2008, con azioni di formazione e informazione. Se ne è discusso stamani nel corso del convegno Leggere la Cina con China news che si è svolto a Palazzo Steri a Palermo,  alla presenza dei rappresentanti della Cisl, dell’Istituto, dell’Università , con i contributi da Pechino via skype dei coooperanti dell’Iscos e ricercatori, alla presenza degli studenti dell’Istituto alberghiero Paolo Borsellino di Palermo e di una rappresentanza degli studenti universitari.

All’evento ha collaborato il blog Cineserie.info.  La newletter rappresenta uno strumento d’informazione concepito con l’intento di rendere noto all’esterno della Cina il mondo di illegalità , sfruttamento in cui  operano ancora i lavoratori cinesi con uno speciale sguardo dall’interno dalle fabbriche, grazie al fondamentale lavoro dei cooperanti dell’Iscos e dei lavoratori formati dall’Istituto.  “Con Leggere la Cina diamo continuità – ha spiegato Paolo Greco Presidente Iscos Sicilia – al lavoro sul campo della tutela dei diritti dei lavoratori ma anche dei diritti umani e civili,  che portiamo avanti grazie all’impegno all’estero del nostro Istituto. Un progetto questo, in collaborazione fra Iscos Sicilia Toscana Emilia Romagna e Piemonte,  che prosegue quell’impegno in Cina avviato con la formazione degli operatori delle associazioni civili e i legali del paese orientale sulla tutela dei diritti dei lavoratori, materia assolutamente sconosciuta nel paese”. Il convegno è stato trasmesso in diretta web nell’ambito del programma televisivo Arte & Cultura, su www.livestream.com/actvpa. Durante la discussione è stata distribuita una copia della pubblicazione Made in China. Un anno di Cina al lavoro che raccoglie dodici mesi di pubblicazioni della newsletter. “Il video realizzato dall’Iscos, China blue proiettato lo scorso anno a Palermo – ha commentato Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo  – , mostra le condizioni che possono essere definite di una nuova schiavitù vissuta dai lavoratori della Cina troppo, spesso minorenni. E’ un’emergenza che riguarda anche il nostro paese, dato che tante aziende italiane nel settore manufatturiero,  comunicazioni, elettronica hanno delocalizzato la produzione nel paese, il nostro impegno proseguirà per diffondere la cultura della tutela e del rispetto della dignità del lavoratore, totalmente inesistente”. “La comunità mondiale – ha affermato Maurizio Bernava Segretario  Generale Cisl Sicilia – , i suoi organi a partire dall’Onu devono accompagnare la Cina verso un processo che porti a standard di qualità sociale , di rispetto dei diritti .L’aumento della produttività deve camminare con la competitività e questa non si ottiene se non con il rispetto della dignità dei lavoratori e dei diritti essenziali”. “Ciò che facciamo noi con l’operato dell’Iscos – ha precisato Renzo Bellini Presidente nazionale Iscos – è tenere viva la conoscenza, senza questa non c’è sviluppo né futuro, e questo raccomandiamo ai nostri giovani,e  con questa la cooperazione e l’integrazione. Lo sforzo che facciamo in Cina, ma che deve essere diffuso anche nel nostro paese, è a favore di un patto di civiltà in cui porre al centro il rispetto della persona e dell’ambiente, solo così si può produrre sviluppo competitivo nelle nostre fabbriche e in quelle orientali”. Durante i lavori il saluto del preside della Facoltà di Scienze Politiche Antonello Miranda “l’Università – ha commentato  –  promuove da sempre le collaborazioni con Istituto come l’Iscos che aprono uno sguardo privilegiato su realtà sociali lontane apparentamente dalle nostre ma che servono a comprendere meglio le nostre realtà” . Poi  il contributo di Ivan Franceschini, ricercatore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ,“i pochi scioperi – ha affermato  – tenuti in alcune fabbriche cinesi non sono ancora rivolta sociale,  c’è tanto da fare” e di  Laura Battistin, cooperatrice Iscos nel paese del Dragone “sosteniamo il lavoro delle organizzazioni che si impegnano per la tutela dei diritti civili – ha concluso – , sono oltre 400 mila, spesso oggetto di repressione , controllo e anche minacce da parte delle autorità cinesi”.

 

Palermo, 1 marzo 2013

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