Il progetto di padre Puglisi in un terreno confiscato alla mafia

Ieri mattina una commissione costituita dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dal cardinale Paolo Romeo, dal prefetto Giuseppe Caruso e dal parroco di San Gaetano don

Padre Puglisi
Padre Puglisi

Maurizio Francoforte, si è riunita nella sede palermitana dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla mafia per decidere le sorti di un terreno sito a Brancaccio in via Fichidindia, un tempo appartenuto al boss Giovanni Ienna.  Il terreno è stato assegnato al Comune, che ha deciso di destinarlo alla Curia con un accordo di comodato d’uso per novantanove anni. Nell’ampio spazio verrà costruito un nuovo centro parrocchiale, il cui progetto era stato elaborato da padre Puglisi, il parroco assassinato dalla mafia il 15 settembre 1993, poco prima della sua morte. La notizia ha scatenato una grande emozione ed un lungo applauso ha accompagnato il momento della stretta di mano tra il Comune e la Curia. Si tratta di un grande progetto, frutto di lunghe procedure burocratiche con la collaborazione delle autorità, che prevede la costruzione di un luogo di accoglienza per bambini, giovani, anziani e famiglie, proprio al centro del quartiere Brancaccio. “Un’alternativa al degrado del quartiere,” – ha dichiarato il cardinale Romeo – “un  luogo da cui costruire un avvenire diverso per tutti”. Ad accrescere la commozione, il grande evento della beatificazione di padre Puglisi previsto per il prossimo 25 maggio.

“Volevo ringraziare tutti a nome di Brancaccio. Finalmente abbiamo qualcosa per cui cominciare a lavorare. Adesso chiediamo aiuto a padre Puglisi, affinché dal cielo faccia in modo che tutto vada per il verso giusto”- afferma don Maurizio Francoforte –  il quale ha inoltre organizzato per il 24 maggio una veglia di preghiera proprio sul terreno in cui sorgerà la chiesa.

“La Sicilia non è fatta soltanto di coloro che uccidono.” – conclude il sindaco Orlando – “è un risultato non di Brancaccio e per Brancaccio, ma è un risultato di tutta la città, perché padre Puglisi ha rappresentato e rappresenta la migliore espressione di Palermo e della Sicilia”. E il fatto che la chiesa sorgerà proprio su un terreno confiscato alla mafia rappresenta un ulteriore elemento di riscatto.

Valentina Nicastro

 

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