Approvata la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne

124 sono state le donne uccise barbaramente nel nostro Paese nel 2012. Donne di qualunque età, vittime, ogni giorno e ogni ora, di violenza da parte di mariti, compagni, fidanzati. L’ultima pochi giorni fa, Fabiana Luzzi, uccisa dal fidanzato a soli sedici anni. Ossessionate, picchiate, perseguitate, disprezzate e alla fine uccise, come ultimo atto di superiorità dell’uomo, in un vortice di violenza che spesso poteva essere fermato prima. Francesca, Melania, Cristina, Rosa, Vanessa, Claudia sono solo alcuni dei nomi delle donne vittime di femminicidio negli ultimi anni. Bersagli di una barbarie perpetuata dalla ferocia umana e frequentemente nella propria casa.

Ogni giorno le piazze delle nostre città sono colme di manifestanti che dicono stop al femminicidio, stop alla violenza, e chiedono pene più severe per gli assassini, più protezione da parte dello Stato e una maggiore prevenzione. Ma ancora, e troppo spesso, le donne muoiono per mano di chi è stato loro accanto per lungo tempo.

Un grande passo avanti è stato fatto con la legge sullo stalking, ormai divenuto un vero e proprio reato grazie al decreto n.38 del 2009, che prevede la denuncia per coloro che esercitano atti persecutori nei confronti di terzi. Finalmente si è giunti a riconoscere la pericolosità di questo tipo di atti che sono, nella maggior parte dei casi, preludio di conseguenze irreversibili. Tuttavia non è ancora abbastanza.

Ieri la Camera ha approvato unanime la ratifica della Convenzione di Istanbul, così definita poiché siglata a Istanbul l’11 maggio 2011, con la quale si assicura la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne. Si tratta del primo strumento internazionale che crea un quadro giuridico atto a proteggere  le donne contro qualsiasi forma di violenza: dalla violenza domestica allo stupro, dallo stalking alla violenza psicologica. La convenzione si propone di eliminare ogni forma di discriminazione e promuovere la parità concreta. L’Italia è la quinta nazione a sostenere la Convenzione dopo Montenegro, Albania, Turchia e Portogallo. Perché la Convenzione diventi una realtà, dovranno essere almeno 10 gli Stati a sottoscriverla.

“La violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione”. Questa la premessa del trattato che prevede, tra gli obiettivi, di predisporre “un quadro globale di politiche e misure di protezione e assistenza a favore di tutte le vittime di violenza”, nonché la promozione di una cooperazione internazionale ed il sostegno alle organizzazioni  incaricate nell’applicazione delle leggi.

“Quello di oggi” – ha affermato Nunzia De Girolamo, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – “è un segnale davvero positivo per il nostro Paese e anche per il resto del mondo. La violenza contro le donne va contrastata in modo assoluto e oggi è stato fatto un passo avanti decisivo in questa direzione, conseguendo un obiettivo prima di tutto di civiltà”.

Un obiettivo importante è stato raggiunto dalla Camera con 545 voti favorevoli su 545, adesso si attende l’approvazione del Senato.

Il femminicidio è ormai divenuto un tema troppo ricorrente nella nostra società, ed è per tale ragione che bisogna fare di più perché si fermi questa agghiacciante ondata di violenza sulle donne.

 

 

Valentina Nicastro

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