Cefalù: corsa contro il tempo per evitare la chiusura del tribunale

Entrerà in vigore il 14 settembre il provvedimento relativo alla riforma della geografia giudiziaria. Fra le sedi che verranno eliminate c’è anche, come è risaputo, quella di Cefalù, sezione distaccata del tribunale_202Tribunale di Termini Imerese.

Visto l’imminente termine,  sono di questi giorni le numerose proroghe che il Ministero delle Giustizia si appresterebbe a concedere: il senatore Mancuso, ad esempio, avrebbe salvato i vicini tribunali di S.Agata e Mistretta, con una proroga di due anni in quanto, durante un colloquio con il Ministro, avrebbe evidenziato come la situazione logistica non consentirebbe agli Uffici di Patti un adeguato livello di funzionalità. Numerose le località interessate nella penisola: le località di Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo, Vigevano, Chiavari, Lucera, Sanremo e Rossano (in quest’ultimo anche i processi penali pendenti) potrebbero anch’esse avere la suddetta proroga ai fini dello smaltimento del materiale giudiziario arretrato.

La decisione di concedere queste proroghe ha scatenato aspre critiche da parte di numerose istituzioni. La stampa infatti attribuisce la buona riuscita di queste proroghe all’intervento di alcuni politici del territorio che si sarebbero mossi in Parlamento per ottenere le concessioni.
Anche il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, si è scagliato con forza contro una possibile situazione di questo genere: “se ciò fosse vero, sarebbe un fatto di inaudita gravità. E’ già penoso per una Comunità vedersi scippato un importante presidio come l’Ufficio giudiziario. Diventa veramente insopportabile il solo dubbio che possano esserci manovre di qualsiasi genere tendenti a creare situazioni di disparità” ha commentato il Primo cittadino.

Inoltre, l’Amministratore della città si è rivolto in particolare ad alcune personalità ben note e che hanno un passato politico a Cefalù: “mentre indirizzerò oggi stesso una lettera ufficiale al Ministro di Giustizia, mi sento nel dover di chiedere a quei Parlamentari e Rappresentanti di Governo che hanno un radicato legame con Cefalù di vigilare affinché, se si apre uno spiraglio, la nostra Città possa fruirne alla pari di altre”.

La possibilità per la sede di Cefalù di ottenere gli stessi benefici di altre sedi potrebbe non essere per nulla facile. Alla base delle proroghe infatti vi sarebbe la giustificazione – dunque nessun ‘appoggio’ politico – secondo la quale i tribunali avrebbero ancora materiale giudiziario da smaltire. La decisione di salvare la sezione distaccata della nostra città dipenderebbe quindi anche da fattori tecnici. Inoltre, vale la pena ricordare che comunque Cefalù è sede del giudice di pace, pertanto ha funzioni limitate. Quest’ultima considerazione giocherebbe contro il possibile ottenimento di una proroga.

Risoluto e deciso Lapunzina, che rivolge addirittura un invito ai cittadini: “considero l’estrema ratio che, al giorno d’oggi, i Cittadini debbano scendere in piazza per difendere i loro sacrosanti diritti. Ma, evidentemente, a tutto c’è un limite”.

Il tempo stringe e, allo stato attuale, non sembra vi sia possibilità di salvezza per il palazzo di giustizia di Cefalù.

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