Piano Battaglia: riaperta al culto la Chiesa “Madonna delle Nevi”

Riaperta al culto la Chiesa di Piano Battaglia Madonna delle Nevi.neve
Presenti tanti fedeli insieme ad tanti amanti della montagna.

Presente pure il presidente del G.R Sicilia G. Oliveri insieme ai rappresentanti delle Sezioni di Cefalù, Petralia, Polizzi e Palermo.

Riportiamo il saluto iniziale di Don Santino Scileppi, parroco di Petralia Sottana e di Piano Battaglia.

“Sono lieto di porgere un cordiale saluto e un sincero ringraziamento a S. Ecc. Mons. Vescovo, alle gentili autorità civili e militari, ai membri delle associazioni che gravitano a Piano Battaglia e a tutti voi che siete convenuti in questo meraviglioso luogo per pregare e lodare il Signore. Voglio, altresì, esprimere la mia viva gratitudine 
a tutti coloro che hanno dato la loro preziosa collaborazione per la realizzazione di questa celebrazione. 
Il Signore, che conosce i sentimenti del cuore, elargisca le sue ricompense. Oggi siamo venuti a Piano Battaglia per un 
motivo particolare: la collocazione della statua della Madonna delle Nevi nella Chiesa Parrocchiale a Lei dedicata e la sua proclamazione a Protettrice dell’ Ente Parco delle Madonie.
La Chiesa, che necessita di alcuni interventi di restauro, fu aperta al culto il 5 agosto 1974 dal suo primo parroco, Mons. Giuseppe Scelsi, ed eretta a Parrocchia il 1° settembre 1977, 35 anni orsono, dall’allora Vescovo di Cefalù, Mons. Salvatore Cassisa. 
Contribuirono alla realizzazione dell’opera il Presidente del C.A.I. di quel periodo, Rovella, con tutti i soci e i generosi 
proprietari del terreno circostante in cui insiste la Chiesa, immersa in uno splendido scenario di faggi che costituisce uno dei più affascinanti spettacoli delle Madonie. 
Per me è un’esperienza bellissima venire a celebrare la S. Messa quando c’è la neve con la partecipazione di tanti fedeli provenienti da diverse parti della Sicilia, oppure nel periodo estivo quando diversi fedeli vengono a 
trascorrere le vacanze in questo territorio.
Nel corso dei secoli, la Vergine Maria è stata invocata, con tante denominazioni legate alle sue virtù, al suo ruolo di corredentrice del genere umano e come Madre di Gesù Salvatore. 
Inoltre, alle sue innumerevoli apparizioni, per i prodigi che si sono avverati con le sue immagini, per il 
culto locale tributatole in tante comunità e per ogni denominazione, ella è stata raffigurata con opere d?arte dei più grandi come dei più umili artisti. 
Con il sorgere di tantissime chiese, santuari, basiliche, cappelle, ecc. a lei dedicate, si può senz?altro dire, che non c?è nel mondo cristiano un paese, una città, un villaggio, che non abbia un tempio o una cappella dedicata a Maria.
Il titolo di Madonna della Neve affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma, il tempio mariano più antico della cristianità, edificato nel 4° secolo, a seguito del miracolo della neve, e, nel 431, denominato Santa Maria Maggiore a ricordo della definizione dogmatica della divina maternità della Vergine fatta nel Concilio di Efeso. Il culto, come si è detto, ebbe grande diffusione e ancora oggi in Italia si contano tante chiese, intitolate alla Madonna della Neve. 
L’anno scorso, nel periodo della festa dell’Immacolata, chiudendo l’Anno Mariano Parrocchiale a Petralia Sottana, considerato che qui non vi era una immagine della Madonna, ho pensato di comprare quest’umile statua della Vergine 
col Bambino dal manto fioccato di neve e con lo scapolare raffigurante la chiesa di piano battaglia. Al di là di ogni sterile devozionalismo, essa vuole essere un piccolo segno che ci rimanda a colei che tutte le generazioni 
proclameranno beata e che ha dato al mondo il Salvatore. 
Il 5 gennaio scorso, di comune accordo con me, l’allora Commissario del Parco delle Madonie, il dott. Angelo Pizzuto, durante la celebrazione ha chiesto a Mons. Manzella di proclamarla Protettrice dell’Ente a cui appartengono, ad 
oggi, 15 Comuni del comprensorio madonita. 
Questo evento, la Provvidenza ha voluto che avvenisse nei giorni che precedono l’inizio dell’Anno della fede indetto dal Santo Padre Benedetto XVI per ricordare il 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II e del 20° del Catechismo della Chiesa Cattolica. 
Come non vedere nella Vergine Maria il modello più alto nella vita di fede? Così si dice nelle indicazioni date dalla Congregazione per la dottrina della fede per vivere bene questo anno: 3. 
Nel corso di quest’Anno sarà utile invitare i fedeli a rivolgersi con particolare devozione a Maria, figura della Chiesa, che «in sé compendia e irraggia le principali verità della fede». 
È dunque da incoraggiare ogni iniziativa che aiuti i fedeli a riconoscere il ruolo particolare di Maria nel mistero della salvezza, ad amarla filialmente ed a seguirne la fede e le virtù.”
La Madonna Santissima possa custodire e proteggere questo territorio, nel quale si riflette la bellezza del Creatore, e attirare l’attenzione e la devozione, la collaborazione e la partecipazione di tutti per il suo ulteriore sviluppo.

 

 

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *