Sicilia: dal MUOS alla “smart defence” della Nato, l’isola è il fulcro dell’anti-terrorismo globale

Mai come in questi giorni il complesso tipicamente italiano di “non contare nulla” – o comunque di contare poco – sullo scacchiere slide_304012_2589228_freeglobale avrebbe bisogno di essere riconsiderato. Volente o nolente, infatti, l’Italia è un nodo strategico per le relazioni internazionali e tutto ciò che comportano, fiducia e sfiducia, mani tese e sgambetti. Di tutta l’Italia, paradossalmente, è la Sicilia – regione troppo spesso abbandonata dallo Stato – a essere il fulcro di ciò che è più importante all’estero: informazioni, dati, enormi quantità di bit che provengono dalle regioni più instabili del mondo, Medio Oriente e Nord Africa.

In tutto, le linee sottomarine che dal Mediterraneo arrivano sull’Isola sono 131.679. Cavi attraverso cui passano tutte le comunicazioni non satellitari che escono da Medio Oriente e mondo arabo. Le informazioni più importanti per la National Security Agency e tutte le agenzie che protendono le loro orecchie agitando il doppio vessillo della sicurezza e della famigerata lotta al terrorismo. Che d’ora in poi troverà nel MUOS (progetto della marina Usa) e nell’AGS (programma Nato di “smart defence”) due delle sue punte di diamante. Basate, guarda caso, proprio nell’isola.

La grande antenna del MUOS

Lo snodo siciliano, come si sa, è destinato a diventare sempre più centrale con la realizzazione del MUOS (Mobile User Objective System), il super sistema di telecomunicazioni satellitari della marina militare statunitense, composto da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri. Il MUOS, fortemente osteggiato dalla popolazione locale, sarà utilizzato per il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella.

Sigonella, il cuore della “smart defence” targata Nato

La base siciliana, d’altronde, è anche il luogo prescelto dalla Nato come fulcro del sistema di sorveglianza del territorio Alliance Ground Surveillance (AGS), il progetto di “smart defence” più importante dell’Alleanza Atlantica.

 

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