La Zannella non c’è, il Licata passa 59 – 64

Il Cefalù è stato battuto tra le mura amiche in uno degli scontri diretti chiave della stagione, il Licata, presentatosi nella perla del zannella2Tirreno con uno score quasi perfetto di sei vittorie su sette partite disputate, ha giocato un match molto ordinato tatticamente soprattutto nella fase difensiva il che ha costretto i padroni di casa a forzare spesso le conclusioni.
La partita si apre con un parziale di 7-2 per i biancoazzurri ma il Licata non sta a guardare e grazie ad un buon impatto sulla partita di Pozzo chiude la prima frazione in vantaggio per 14- 23.
Nella seconda frazione la difesa del Cefalù serra le fila e concede in tutto il quarto soltanto 5 punti agli ospiti, Sidoti è letale in penetrazione ed Ettaro alterna una buona difesa ad una grande precisione ai liberi, sembra che ci siano tutte le carte in regola per prendere il largo e controllare un avversario al quale sembra che si siano prese le distanze e la partita si interrompe sul 33- 28 all’intervallo lungo.
La ripresa però inizia subito con i Licatesi in forcing, alternano con sapienza attacchi dal perimetro a tiri dalla media, il tutto orchestrato magistralmente dal grande ex della gara  Humberto “Beto” Manzo, a fine partita il suo tabellino personale reciterà soltanto 3 punti all’attivo ma per almeno 30 dei 40′ di gioco ha distribuito assist (6) e soprattutto è stato come sempre un vero leader in campo, dispensando consigli e motivando la squadra ogni qual volta sembrava che si stesse per allentare la tensione.
Il Cefalù per tutta risposta si affida a molte conclusioni dall’arco ma purtroppo però le polveri dei nostri tiratori sono bagnate, basti pensare al 5/14 di Marsala e al 1/7 di Pirrone da tre punti.
Nonostante dal punto di vista offensivo i Cefaludesi non si dimostrano in palla grazie ad una grande difesa ne viene fuori una gara molto spettacolare con un finale tiratissimo.
Le squadre rimangono a contatto fino a pochi giri d’orologio dal termine, prima gli ospiti allungano con un ispiratissimo ultimo quarto di Manattini e in rapida successione si fanno riavvicinare con la tripla di Ettaro.
A poco più di 40 secondi dal termine il Cefalù ha in mano la palla del pareggio ma per due volte sotto di due lunghezze forza il tiro dalla distanza e sbaglia, semplificando di gran lunga la difesa del vantaggio agli ospiti che avranno ragione di sole 5 lunghezze al termine delle ostilità.
Il finale è colmo di amarezza per la seconda sconfitta interna di una delle squadre che sebbene fosse stata designata come favorita del girone adesso si trova relegata in quinta posizione, affiancata dal molto meno quotato San Fippo del Mela.
La parziale incapacità di rimanere lucidi nelle fase salienti del gioco, il mistero sull’assenza dal campo del tanto atteso Caddel  e la spasmodica ricerca del tiro dalla distanza (quasi grottesco le 8 realizzazioni su 38  tentativi di squadra)  hanno molto poco entusiasmato un palazzetto che come sempre, stracolmo, ha incitato la squadra finché ha potuto.
Francesco Petrigna

Cefalù: Pirrone 3, Sidoti 10, Gonzalez 9, Tumminello 2, Monaco 2, Ettaro 18, Marsala 15, Rosponi ne, Modaro V.ne , Mezzapelle ne, Modaro D.ne , Fiduccia ne).
All. Fiasconaro.

Stud. Licata: Pozzo 11, Manattini 9, Falanga 12, La Marca 10, Savarese 18, Abela 1, Incorvaia ne, Manzo 3, Iacona ne, Romeo ne, De Caro ne.
All: Castorina

Arbitri: Lucifero e Patti di Milazzo

Parziali 1q 14/23,2q 33/28,3q 43/49 finale 59/64

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