Servizio idrico dopo APS, il M5S: “in atto gioco delle parti fra comune di Palermo e Regione”

In una nota il gruppo dei “grillini” all’Ars riprende il tema relativo alla gestione del servizio idrico in seguito al fallimento di APS, che ha lasciato nel caos 52 comuni del palermitano, fra cui Cefalù.moVimento_5_Stelle

Tra il presidente della Regione e il sindaco di Palermo, Orlando, è in atto solo un gioco delle parti, mentre cittadini e Comuni rischiano di affogare. Per evitare questo auspichiamo, nel periodo transitorio, la gestione in capo all’Ato che salvaguardi l’efficienza della gestione attuale e i livelli occupazionali di Acque Potabili Siciliane. Chiediamo inoltre al presidente dell’Ars, Ardizzone, che il ddl attualmente in seconda commissione sia velocemente portato in aula, al fine di salvaguardare la gestione con enti di diritto pubblico, la partecipazione popolare e la tariffa unica regionale” dichiarano i deputati stellati.

Il Movimento 5 Stelle punta il dito contro il Sindaco Leoluca Orlando, il quale pare non voglia assumersi la responsabilità della gestione del servizio idrico con l’Amap, così come fortemente voluto dalla giunta regionale: “La politica siciliana e specialmente quella palermitana si stanno distinguendo per l’ambiguità delle scelte. Se i sindaci e il presidente della regione si dichiarano per l’acqua in gestione pubblica, nei fatti, quando hanno l’opportunità di realizzare un ente di diritto pubblico che gestisca in efficacia, efficienza ed economicità il servizio idrico integrato, si tirano indietro. Infatti, nonostante il tentativo di far gestire ad Amap il servizio idrico integrato per tutta la provincia di Palermo, la stessa municipalizzata e il sindaco di Palermo oppongono la questione economica dei costi per non assumersi la responsabilità della gestione”.
I deputati a cinque stelle si chiedono anche perché il sindaco di Palermo il quale ha sempre sostenuto la costituzione dell’area metropolitana adesso si tira indietro quando ha la possibilità di gestire il servizio idrico integrato. Infine una domanda è rivolta anche al Presidente Crocetta: A Crocetta chiediamo perché si ostina a cercare una soluzione di gestione comunale, quando gli stessi sindaci non vogliono riprendersi le reti e cercano una gestione di ambito ottimale dell’acqua? Il caso di Palermo ne è la prova”.

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *