Il quotidiano La Sicilia contro Renzi: “uccide i giornali”

“‘Non ci sarà più l’obbligo antistorico di pubblicare gli annunci di appalti e gare sui quotidiani. Così parlò Matteo Renzi. Ma se c’è una decisione antistorica è proprio questa. E non solo. In un momento di grande crisi della Adesso! Matteo Renzi per le primarie del Partito Democraticocarta stampata, è una decisione che ha tutta l’aria di voler mettere una pietra tombale sulla storia ormai secolare della madre dell’informazione nel mondo” scrive il quotidiano La Sicilia che ha aperto l’edizione di oggi con un articolo nella facciata centrale dal titolo “Renzi uccide i giornali”.

“Lo diciamo non per difendere solo una testata, le cento testate giornalistiche del Paese, un posto o mille posti di lavoro, ma quella che riteniamo l’istituzione informativa e formativa, culturale, sociale, popolare per eccellenza. Dire che basta Internet per informare milioni di cittadini, significa non solo limitare a poche persone (i dati di utilizzo dell’online sono ancora a una sola cifra) la conoscenza delle iniziative degli enti pubblici, ma fare una scelta che ci permettiamo di chiamare razzista. Cioè negare a gran parte dei cittadini la facoltà di scegliere il mezzo da utilizzare. Non è questa una grave limitazione di libertà? E ancora peggio” prosegue il quotidiano siciliano.
“Quando Matteo Renzi assicura che per il momento non sarà eliminato il fondo per l’editoria intuire che eventuali aiutini sono diretti a rottamare una notevole massa di giornalisti: una forma di morte assistita della categoria. Non crediamo che possa essere questo l’obiettivo di un giovane premier del quale abbiamo ammirato la carica di ottimismo. La rottamazione, signor Matteo Renzi, si fa con le cose e le persone inutili e dannose alla società, che invece ha sempre avuto un punto di riferimento proprio nella carta stampata. Cancellarla –  ha concluso il quotidiano catanese- significa ferire l’anima della democrazia”.

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