L’ecomostro che più deturpa il centro storico di Cefalù, il palazzo incompiuto della cosiddetta “Area Miccichè”, potrebbe avere i giorni contati. Dopo trent’anni forse qualcosa si è sbloccato: è datata 4 maggio infatti l’ordinanza del Sindaco Rosario Lapunzina in cui si ordina la bonifica dell’intera area “con estrema urgenza”, totalmente a carico dei proprietari dell’incompiuta. Lo scheletro della palazzina, oltre a essere diventata un problema sanitario dando ospitalità ad una grande quantità di topi e insetti, e si trova in stato di totale degrado e abbandono strutturale, provocando ai residenti della zona disagi non indifferenti. A questi si somma l’intralcio che l’ormai eterno cantiere dà alla circolazione stradale e pedonale, per non parlare della perdita di decoro di una zona a ridosso del centro storico.
Discutibile, forse la strada intrapresa da Lapunzina, ma non di certo le intenzioni. I proprietari – quasi centenari – dovranno a stretto giro, stando alle disposizioni, procedere ad una rapida dismissione della gru, “ormai in vetuste condizioni e assimilabile a rifiuto speciale”, ad una totale bonifica dell’area interna alla palizzata ripulendo la zona da tutta la vegetazione incolta in essa presente e ripristinando le idonee condizioni igienico sanitarie, e ripristinare la sicurezza della palizzata in legno, ormai fatiscente, per salvaguardare l’incolumità pubblica. 10 giorni è il lasso di tempo fissato dall’amministrazione comunale perchè i due proprietari dell’immobile procedano all’intervento, sotto la guida di un tecnico qualificato che ne garantisca l’effettiva realizzazione. In capo ad essi anche l’immediato transennamento e la predisposizione della segnaletica notturna e diurna e delle indicazioni di pericolo, ove necessarie, perchè sia garantita la sicurezza dei cittadini, in particolare nelle aree interessate al transito dei numerosi veicoli e pedoni.
Adesso ai cittadini non resta che scoprire se l’intimazione della rimessa in sicurezza dei luoghi pena ripercussioni legali, vista la “vetustà” dei proprietari dell’Area Miccichè, e visti soprattutto i precedenti braccio di ferro fra privati e amministrazione non si trasformi in una nuova forca caudina per il comune o, come tutti sperano sia il primo passo verso la completa risoluzione della questione “Area Miccichè”. I cittadini di Cefalù aspettano con ansia il giorno in cui l’ecomostro non farà più parte del loro panorama.