Cefalù nelle sabbie mobili

 In attesa di conoscere il dispositivo e successivamente le motivazioni dell’accoglimento da parte della Corte dei Conti del piano di rientro proposto dall’amministrazione Lapunzina, la città versa in una nuova situazione di stallo politico/amministrativo.

Il lavoro delle commissioni e del consiglio comunale procede a rilento in quattro mesi le sedute presso la Sala delle Capriate possono contarsi sulle dita di una mano. Questa lentezza nell’attività d’aula sembra essere causata da una cronica mancanza di numeri che , nonostante le lunghe trattative dello scorso inverno, chi amministra non è riuscito a colmare. Sembrano ormai cadute nel dimenticatoio le richieste dei consiglieri ex Grande Sud Giardina e Lombardo.

I malumori sembrano essersi diffusi anche fra i fedelissimi del primo cittadino – non è un caso infatti che il regolamento sulle sponsorizzazioni sia stato votato favorevolmente soltanto da due consiglieri – un sindaco che appare sempre più solo ma sempre più ostinato. Chi sta al suo fianco in Giunta sembra declassato al ruolo di comprimario; non è facile infatti trovare atti amministrativi che siano espressione dei singoli componenti dell’organo amministrativo. Un possibile rinnovamento e il conseguente avvicendamento in Giunta di nuove figure potrebbe risultare inutile fin quando l’andazzo continuerà a essere lo stesso. L’avere scongiurato il dissesto dovrebbe farci guardare oltre e programmare serenamente mettendo in piedi un nuovo progetto di sviluppo della città anche se su Cefalù insiste lo spettro di un possibile taglio dei trasferimenti da parte della regione.

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