La Commissione Europea respinge il blocco delle importazioni degli agrumi dal Sud Africa

E’ stata respinta la proposta della Commissione europea che toglievo il blocco delle importazioni degli agrumi dal Sud Africa contaminati da una malattia ancora non presente in Sicilia.

La Cia Sicilia plaude alla scelta e invita a non abbassare la guardia per le forti pressioni degli importatori soprattutto olandesi e inglesi.

La macchia nera degli agrumi, causata dal fungo patogeno Guignardia citricarpa, è una delle più devastanti malattie degli agrumi che provoca la maculatura dei frutti e delle foglie delle principali specie di agrumi coltivati. L’introduzione di questo fungo, non pericoloso per l’uomo, metterebbe a rischio l’agrumicoltura siciliana già fortemente provata dalla diffusione del virus della tristezza.

ll fungo denominato “Black spot” è stato rinvenuto più volte negli  agrumi importati nel 2013 dal Sud Africa. Per evitare la diffusione di questo patogeno, non presente in Sicilia e nelle altre aree agrumicole europee, la commissione europea nel 2013 aveva bloccato le importazione da questo paese.

Pochi giorni fa, la commissione europea spinta, da gruppi di importatori europei e dal governo sudafricano, aveva proposto di eliminare il blocco delle importazioni per la nuova campagna agrumicola ma un lavoro congiunto di Italia, Francia e Spagna ha permesso di respingere la proposta della Commissione europea.

Nel 2013 sono state 36 le partite di prodotto infetto giunte dal Sud Africa e intercettate alle frontiere europee. Nel 2013 l’Unione ha importato circa 600 mila tonnellate di agrumi sudafricani, circa un terzo del totale delle importazioni agrumicole in Europa per un valore di circa 1 miliardo di euro.

E’ chiaro che la commissione si muove su interessi contrari all’ area agrumicola siciliana e del sud d’europa” – dice Maurizio Lunetta responsabile settori produttivi della Cia Sicilia – “si privilegiano le forti lobbies continentali di importatori ortofrutticoli ai nostri interessi di produttori agricoli.

“Il blocco temporaneo non basta a scongiurare il rischio di diffusione della malattia. E’ necessario – continua Lunetta – assicurare che tutte le importazioni di agrumi siano sottoposte a misure di controllo aggiuntive e a rafforzare i  controlli  su tutte le importazioni di agrumi per i mercati di prodotti freschi e per l’industria della trasformazione.
 

 

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