Gangi: nuove strategie per le aree interne con l’ex ministro Barca

Gangi il Borgo più bello d’Italia è stato scelto per una visita di campo dello staff tecnico dell’ex ministro Fabrizio Barca oggi dirigente generale presso il Ministero Economia e Finanze e dai tecnici della Regione Sicilia. Un focus per individuare tra le cinque aree interne individuate dalla Regione: Madonie, Terre Sicane, Calatino, Nebrodi e Simeto-Etna quella che beneficerà della candidatura alla Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) al fine di sperimentare nuove leve di policy su aree pilota selezionate all’interno di contesti territoriali marginali e svantaggiati al fine di garantire massima sinergia tra i fondi strutturali e di investimento nella nuova programmazione europea 2014/2020. A guidare la commissione, chiamata a valutare per ciascuna regione l’area interna, è stato proprio l’ex ministro che assieme ai tecnici del ministero ha ascoltato le proposte dei sindaci del comprensorio.

 

Nell’aula consiliare di palazzo Bongiorno i sindaci dei 21 comuni madoniti interessati dalla nuova strategia per le aree hanno illustrato in un documento articolato la storia di un territorio che ha una popolazione residente articolata in quasi 30 mila famiglie e 66 mila abitanti con una grande capacità associativa, un territorio  dove resiste un capitale umano, sociale e culturale.

Un’integrazione territoriale maturata grazie all’esperienza di patti territoriali, programma leader, PIT, distretti e Pist, Comuni che condividono la gestione di sportello unico, polo catastale, stazione unica appaltante, centrale di committenza e centro servizi territoriale.

 

Occhi puntati sulla decisione presa dall’assemblea dei 21 Comuni che per partecipare alla strategia Nazionale aree interne ha deciso anche di sciogliere le attuali 6 unioni dei comuni per costituirne un’unica Unione di Comuni dell’Area interna Madonie che si occuperà di gestire alcune funzioni integrate per un maggiore risparmio nella spesa. All’ex ministro Fabrizio Barca è stata presentata anche una descrizione del territorio Madonita e l’impegno per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo, un territorio che custodisce un patrimonio unico.

 

Un sistema agro alimentare perfettamente efficiente in un territorio con circa 14  mila imprese, il 70 per cento in agricoltura, che ha un suo distretto delle carni bovine e un’organizzazione dei produttori di grano biologico, presentata anche l’iniziativa della sperimentazione di mense scolastiche a chilometri zero. Il focus ha anche affrontato l’argomento energia, nelle Madonie il 52 per cento del fabbisogno energetico territoriale è coperto da fonti rinnovabili.

 

Un territorio virtuoso e storicamente appetibile se si pensa che i saperi produttivi del ciclo caseario e della manna sono entrati a far parte del patrimonio delle eredità immateriali Unesco come anche l’artigianato e le arti tessili e il ciclo dell’arte della ceramica.

 

Illustrato alla Commissione anche il pessimo reticolo stradale, che ammonta a 1000 chilometri, strade dove è assente la programmazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria, una pessima viabilità che ha contribuito in maniera significativa ai processi di spopolamento, i sindaci hanno proposto a Barca una riorganizzazione delle mobilità con soluzione progettuali alternative a parità di risorse finanziarie eliminando la duplicazione gomma treno, istituendo servizi navetta e aree di scambio. E nel campo strettamente tecnologico prevista la modernizzazione digitale di uffici al fine del superamento delle attuali barriere fisiche e infrastrutturali.

 

Un’incontro molto proficuo, ora toccherà incrociare le dita se la scelta dovesse cadere sul territorio di certo sarebbe un importantissimo volano per lo sviluppo di tutta l’area interna Madonie-Termini.

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