#SiciliaInEmergenza, “cambio di passo o la parola ai siciliani”

platea“Siamo all’esasperazione, il disastro sotto ogni fronte è davanti gli occhi di tutti, le famiglie vivono uno stato di fortissimo disagio e nessun settore si salva dalla crisi:  o la politica cambia subito passo con una seria programmazione che pensi ai problemi reali, al rilancio dell’industria, al risanamento dei conti, un piano di coesione sociale ed economico, alle infrastrutture, o si faccia in modo di ridare la parola ai cittadini. Con un esecutivo che pensa solo a cambi di poltrone  non potremo mai riprenderci”.  Così Mimmo Milazzo segretario Cisl Sicilia ha concluso ieri mattina a Palermo con il suo intervento la manifestazione sindacale unitaria che si è svolta in tutte le nove città dell’Isola con l’hastag #SiciliaInEmergenza, per chiedere “sviluppo-lavoro-legalità” .

Al teatro Al Massimo, davanti ai tanti disoccupati, giovani, lavoratori in cassa integrazione, precari, pensionati, che hanno detto a gran voce “la Sicilia è allo sfascio, serve subito la svolta” Milazzo ha ribadito:  “E’inutile cambiare i componenti della squadra se non si è in grado di mettere in campo un serio programma di governo  da condividere tra le forze sociali e la componente politica. O si agisce subito, oppure il declino è destinato a continuare.Non possono passare anni per la soluzione di vertenze cruciali come Termini Imerese o Fincantieri, non si può lasciare morire il tessuto imprenditoriale e commerciale,  lasciare nello stato di isolamento infrastrutturale le nostre città con territori che franano ogni giorno, senza agire. Serve una svolta immediata,  e se il governo non è all’altezza come ha dimostrato finora, ne tragga le conseguenze , la Sicilia deve essere liberata dall’immobilismo che l’ha soffocata”.

Diversi i punti della piattaforma presentata stamani dai sindacati e stilata da Cgil Cisl e Uil : chiarezza sui conti della Regione con una riqualificazione della spesa e i tagli agli sprechi, la lotta all’evasione, misure di inclusione sociale e contrasto alla povertà e sostegno delle persone non autosufficienti, il finanziamento degli ammortizzatori sociali,  la creazione della centrale unica degli acquisti;  costi standard e taglio delle consulenze e degli sprechi, la riforma e ammodernamento dell’amministrazione regionale, il superamento dell’impasse sulla riforma delle Province, e ancora la soluzione delle principali vertenze industriali del territorio, interventi per le infrastrutture (collegamenti stradali e ferroviari), la riforma della Formazione professionale e degli Sportelli Multifunzionali, la programmazione e l’utilizzo dei 12 miliardi d’investimenti Ue per il prossimo decennio.

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