Gratteri: amministrazione sempre più in crisi

Si acuisce la crisi  politica nata nel comune di Gratteri da una spaccatura tra l’attuale sindaco Giacomo Ilardo  e diversi membri della sua ormai ex maggioranza. I Consiglieri Dario Drago e Antonia Crisanti, e l’Avv. Antonella Porcello, ex vice Sindaco, hanno presentato durante l’ultimo consiglio comunale un documento politico in cui elencano i motivi che li hanno portati ad abbandonare la maggioranza consiliare.

Durante la seduta, tutti i consiglieri di opposizione (della quale fanno ormai parte sia il Consigliere Drago che la consigliera Crisanti), hanno votato contrario al bilancio consuntivo e hanno chiesto formalmente le dimissioni del Sindaco, che le ha rigettate, rifiutando di lasciare la sua carica. La mancata approvazione del bilancio consuntivo nell’arco del prossimi 30 giorni potrebbe portare al decadimento del consiglio comunale, e il gruppo fuoriuscito dalla maggioranza teme che questa ipotesi possa giovare a Sindaco, proprio perché, in queste condizioni, egli potrebbe rimanere da solo al comando.

Il Sindaco, a seguito della non approvazione del bilancio, ha proposto all’intero consiglio di collaborare insieme a lui nel portare avanti alcuni punti del programma, ma di fronte alla mancanza di risposte proprio il consigliere Drago ha proposto al Sindaco, all’intero Consiglio e alla cittadinanza un Governo di scopo che, grazie alla collaborazione di tutte le forze politiche che compongono il consiglio potrebbe portare a superare la crisi di governo e giungere fino alla fine del mandato. Conditio sine qua non dovrebbe essere l’azzeramento totale della giunta, con il fine di inserire all’interno della nuova compagine amministrativa un componente per ogni gruppo presente in consiglio, e alcuni punti programmatici da portare avanti in maniera condivisa.

Da evidenziare che durante il consiglio comunale anche i consiglieri di maggioranza, Brocato, Curcio e Santoro, leggendo un loro documento politico, hanno sottolineato che, pur restando nelle file della maggioranza, e riservandosi di valutare l’ulteriore sviluppo della crisi politica, affermano che le problematiche insorte sono da addebitare al “metodo definito accentratore seguito dal capo dell’Amministrazione”, auspicando quindi una soluzione concordata di fine mandato.

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