Geraci, sulla chiusura del Monastero interviene l’On. Culotta

Con una interrogazione depositata alla Camera in data 17 gennaio, l’On. Magda Culotta si espone sul caso del Monastero delle Benedettine di Geraci, chiuso ormai dal 2015 e sposa la causa dei cittadini che lo vorrebbero riaperto e fruibile. Le autorità civili sono chiamate in causa nella vicenda in quanto il bene è registrato come patrimonio del FEC (Fondo Nazionale per il culto) – come specificato nel testo dell’interrogazione- dunque passato allo Stato in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1866 e di cui il Comune di Geraci risulta essere consegnatario.

L’On. Culotta si è rivolta al Ministro dell’Interno e a quello dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, promuovendo di fatto l’iniziativa del comitato cittadino che pretende la gestione in house del monastero, inclusi i beni mobili in esso contenuti e temporaneamente prelevati su ordine della Santa Sede dal vescovo Manzella, ora conservati in diocesi. Con una petizione i cittadini coinvolti hanno interessato la prefettura, l’assessorato per i beni culturali e per l’Identità siciliana, la soprintendenza ai beni culturali della Sicilia, fino al Santo Padre Francesco.

L’intento della comunità geracese sarebbe quello di rendere fruibile il monastero facendone un museo: “la sovrintendenza ai beni culturali competente, a quanto consta all’interrogante, intende sottoporre il bene medesimo a vincolo, e risulterebbe anche la disponibilità manifestata dal comune di Geraci Siculo ad acquistare l’immobile” – così si legge nelle parole della Culotta che pertanto chiede “se i Ministri interrogati siano al corrente di quanto esposto e quali iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere per restituire al comune di Geraci Siculo, nella sua qualità di consegnatario, i beni appartenenti al Fondo nazionale per il culto, in modo tale che tali beni ritornino nell’immediato ad essere comunque custoditi nella loro legittima sede, anche in vista, e nelle more, del possibile allestimento di un museo ospitano all’interno del convento.”

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