Monastero di Geraci: è protesta contro l’interrogazione dell’On Culotta

I consiglieri comunali di Geraci Siculo Antonio Corradino, Maria Minutella ed Antonio Spallina, insieme ad altri membri del locale circolo del PD, sempre impegnati in occasione di consultazioni elettorali, dalle primarie per le ultime elezioni politiche – ove hanno sostenuto l’ On. Magda Culotta – non condividono e si dissociano dall’iniziativa parlamentare intrapresa dall’Onorevole a loro insaputa, relativa alla presentazione di una interrogazione al Ministro dell’Interno ed al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo concernente i beni dell’ex Monastero delle Benedettine di Geraci Siculo.

Detta interrogazione conterrebbe “plateali inesattezze”, dando voce soltanto “al coordinatore di un comitato per i beni dell’ex Monastero, che – dicono i consiglieri – oltre a fare un chiaro uso strumentale di questa vicenda per ragioni di visibilità personale, non spreca occasione per condividere le azioni propagandistiche del Movimento Cinque Stelle, inseguendo populismi di ogni sorta e denigrando quanto prodotto dal Governo Nazionale che la deputata sostiene”. L’interrogazione, inoltre, asseconderebbe soprattutto la conflittualità che il Sindaco Di Geraci, co-ispiratore dell’interrogazione, ha instaurato con la locale Parrocchia e con la Curia di Cefalù, provocando una divisione verticale e profonda nelle coscienze di tanti cittadini.

Un altro motivo di dissenso va ricercato nella velata accusa di “appropriazione indebita” che viene mossa nei confronti della Diocesi di Cefalù, come si evince dai passaggi del testo dell’interrogazione dove si legge che la Diocesi “ha prelevato dal Monastero tutti i beni materiali ivi contenuti….” e che “i beni in questione sono Patrimonio del FEC”; mentre, di contro, il Pd geracese avrebbe motivo di ritenere che il comportamento di Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Manzella, Vescovo di Cefalù, nominato dalla competente Congregazione Pontificia quale Commissario Pontificio ad acta, sia stato corretto ed ispirato alle regole dell’ordinamento canonico ed alle determinazioni della Santa Sede.

Questa solerte iniziativa dell’On. Culotta -dicono nella nota – che ci amareggia parecchio, confligge purtroppo con l’inerzia dimostrata a suo tempo dalla Deputata in occasione di quel vile e grave atto antidemocratico con cui il Sindaco Vienna ha ordinato di rimuovere da un muro privato, su cui non aveva giurisdizione alcuna, le bacheche di due forze politiche di opposizione (PD e Forza Italia), regolarmente autorizzate una ventina di anni prima, allo scopo di far tacere qualsiasi forma di dissenso ed appiattire le coscienze di liberi cittadini.”

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