Sanremo 2017, giorno tre: la notte dei lunghi cantanti

A Sanremo è tempo di cover: una gara nella gara, una misura in più per i concorrenti che affrontano su un palco importante i pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana. Ma nessun attenuante, anche perché i pezzi se li scelgono loro. Poiché Sanremo è per tutti e tutti cantano Sanremo, il giovedì all’Ariston è il momento in cui tutta Italia nota la differenza fra una buona interpretazione e una pessima scelta. Una prova difficile soprattutto per i più giovani e di fatto spiccano i big, quelli veri: Fiorella Mannoia interpreta solennemente il più delicato De Gregori con “Sempre e per sempre”, Paola Turci spacca tutto riportando “Un’emozione da poco” della Oxa sul palco, mentre Marco Masini interpreta magistralmente “Minchia, Signor Tenente”. La vera rivelazione però di italiano ha poco, è Ermal Meta, albanese d’origine, che sceglie “Amara terra mia”, fa la sua figura e si porta a casa il primo premio di questa edizione del Festival.

Nel mini torneo a 6 si tornano a esibire i cantanti a rischio, a notte fonda il verdetto: fuori definitivamente le due coppie formate da Nesli e Alice Paba e Ragie e Giulia Luzi. A inzio serata si era svolta la seconda manche anche per Sanremo Giovani: arrivano in finale Maldestro e Lele.

Il teatro Ariston ha visto anche questa sera ospiti e intermezzi interessanti a partire dallo stupefacente Coro dell’Antoniano che ha riproposto una carrellata di brani diventati famosi allo Zecchino d’Oro. Carlo e Maria danno il benvenuto a un’anziana nutrice che di anziano ha ben poco nonostante i 92 anni, e che può vantare di aver fatto nascere 7600 bambini. Non l’unica storia di straordinaria bellezza: in Paraguay da qualche anno ha preso vita un’ orchestra giovanissima che ha la particolarità di suonare strumenti creati con i resti e gli scarti della spazzatura, è la Recycled Orchestra e da mesi sta facendo il giro del mondo a ritmo ecologico. Bravo anche stasera Maurizio Crozza che si mostra come Papa Francesco prima di parlare a tutti di nostalgia e di quella fastidiosa abitudine di preferire sempre e comunque ciò che non è più e che probabilmente non è mai stato. Ospite d’eccezione è Mika: l’artista di origine libanese torna a Sanremo dopo 10 anni; non solo cantante di successo, Mika si è da poco misurato anche con la conduzione di un originale varietà, “Casa Mika”, in onda su Rai 2. Non sono passate inosservati i tweet che lo vorrebbero come prossimo presentatore del Festival, dal momento che Carlo Conti ha dichiarato che non ci sarà per lui un quarto Sanremo. E Maria? Anche stasera si è presa il suo spazio, in silenzio, quatta quatta, quando meno ce lo aspettavamo. Sul palco Luca e Paolo stanno scambiandosi le solite battute, intensificando quando si inizia a parlare di paura; la Queen sopraggiunge dal backstage e regala un momento riflessivo a tutto il pubblico: “Mi fanno paura gli uomini troppo stupidi; mi fanno paura gli uomini che rispondono <<Benissimo tesoro>> ma sono in un’altra stanza; mi fanno paura gli uomini che non capiscono che amare una donna significa amare la sua libertà”. In chiusura spazio anche per un’ artista emergente, LP, di cui vi consigliamo caldamente di ascoltare l’ultimo singolo.

Si dirige verso le serate decisive questo 67° Festival, e qualcosa ci dice che il meglio deve ancora venire.

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