Sicilia prima per incidenti mortali sul lavoro

Dati allarmanti per quanti riguarda il settore dell’edilizia dove le morti nei cantieri siciliani è aumentata rispetto allo scorso anno del 600%. Da un report elaborato dalla Cgia di Mestre su dati dell’Inail (Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro) , la Sicilia è la prima regione d’italia ad avere un bilancio pesante con già 12 decessi nei cantieri nei primi due mesi del 2017, contro i due dello scorso anno. Altro risultato da tenere sott’occhio e quello degli incidenti senza decessi , in cui la Regione Siciliana si piazza all’ottavo posto.

Dati che preoccupano in base alle medie nazionali e dati che abbracciano il Sud in modo chiaro in violazione delle più elementari misure di sicurezza previste dalle normative vigenti, nonostante i passi avanti fatti negli anni. Al di là delle severe disposizioni imposte dalla legge, spesso disattese dalle imprese, la tutela del lavoratore deve fare i conti con un mercato del lavoro dove vige la regola del massimo profitto, attraverso lo sfruttamento dei dipendenti e il taglio dei costi. E tra questi uno di quelli sui quali poter fare economia in modo semplice ed immediato è certamente la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Un sistema a catena che porta a tagliare sempre alle spalle e sulla pelle dei lavoratori che per certi versi è avallato dalle stesse istituzioni, quando consentono alle imprese di aggiudicarsi  pubblicamente le gare di appalto con il meccanismo perverso del massimo ribasso o di affidare lavori in subappalto, per importi che a malapena coprono le spese fisse. Costi che spesso vengono scaricati sotto forma di rischi sull’anello più debole della catena, cioè i lavoratori, che spesso non vengono messi nelle condizioni di svolgere la propria attività nel pieno rispetto di se stesso e degli altri.

Antonio David

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