“Cose nostre”, a Milano marketing e opportunità stridono

“Cose nostre”, è questo il nome scelto per un locale gastronomico a Milano. Le specialità proposte sono, ovviamente, quelle della cucina siciliana.

A ben dirsi, perchè a panelle e cannoli, i proprietari aggiungono anche il loro sorriso, affinchè tutto all’interno del posto evochi il caldo cuore siciliano. Proprio tutto, soprattutto l’idea che quel nome riporta subito alla mente. “Cosa nostra” è infatti l’altro nome che storicamente e inequivocabilmente in tutto il mondo viene utilizzato per individuare la mafia sicula.

Facile dedurre l’intento ironico con cui i gestori hanno ben pensato, stabilitisi da Palermo sul Naviglio Pavese all’inizio degli anni Duemila, di promuovere la propria attività. Così che tutti fossero portati a convincersi che “cose nostre” siciliane sono soprattutto quelle buone e deliziose, primizie uniche del palato. La scelta però, pone inevitabilmente una questione di opportunità: quel titolo, sintesi lirica di un’idea che si intende trasmettere, non fa che sobbarcarsi ulteriormente di un’etichetta di cui i siciliani stessi sembrano non poter fare a meno, addirittura usandola come strumento di distinzione.

Sofia D’Arrigo

 

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