Pozzo San Corrà nuova risorsa idrica per Finale

Dopo una trafila burocratica durata tre anni, il 20 luglio scorso il Genio Civile ha autorizzato il Comune di Pollina al prelievo di 12 litri al secondo di acqua per uso potabile dal Pozzo San Corrà, dopo che già l’Asp nel mese di giugno aveva rilasciato l’autorizzazione sanitaria.

Dopo mesi di controlli e prelievi l’acqua captata è risultata nel corso del tempo e nelle varie stagioni, chimicamente e batteriologicamente perfetta. Un’attività cominciata ad agosto 2014, quando il Comune di Pollina è rientrato in possesso delle reti da parte della fallita A.P.S., e si è posto come obiettivo prioritario l’attivazione del Pozzo San Corrà, abbandonato da anni e senza le prescritte autorizzazioni di legge, nonostante un enorme potenzialità idrica da utilizzare.


Notevoli gli investimenti fatti in questo lasso di tempo, dalla messa in sicurezza dell’area di rispetto del pozzo, ai controlli periodici dell’acqua, allo studio idrogeologico dell’aria, all’acquisto delle pompe, alla manutenzione dell’impianto elettrico, all’istallazione degli strumenti di misura, il tutto per assicurare gli standard previsti dalla legge in tema di sicurezza sanitaria. 


L’utilizzo del pozzo consentirà di aumentare in modo considerevole le riserve d’acqua di Finale, diventando la principale fonte di approvvigionamento della frazione marina, superando le storiche deficienze del pozzo Difisa, che nel periodo estivo riduce sensibilmente la portata.

L’apertura del pozzo San Corrà costituisce un evento storico che consente di guardare con più serenità al futuro dello sviluppo economico e turistico del territorio.

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