La Sicilia brucia, il sistema del precariato sotto accusa

La Sicilia brucia. E come da notizia di questi ultimi giorni, in alcuni casi i presunti piromani che stanno incenerendo il patrimonio boschivo della regione potrebbero essere dei Vigili del Fuoco volontari e precari.

“I nostri governanti ormai hanno stabilizzato l’istituto della precarietà – dicono dal Sinalp – trasformando il sistema lavoro regionale nel contenitore di una massa di lavoratori senza alcun diritto, senza ferie, senza scatti di anzianità, senza il diritto ad ammalarsi, condizione questa che non è nemmeno lontanamente pensabile cambiare. Chi ci governa continua imperterrito nel non voler recepire le grida di dolore di tante famiglie senza alcun futuro e che coraggiosamente o incoscientemente hanno costruito la loro condizione familiare e sociale sulla precarietà.”

Inoltre le statistiche di settore confermano che il lavoratore precario generalmente è costretto ad essere single più per necessità che per scelta perchè risulta essere più attraente per il mercato del lavoro, in quanto ha meno vincoli e auto in fiammenon ha nessun tipo di protezione e quindi più facilmente ricattabile, utilizzabile e licenziabile. Le donne precarie, in più, sono discriminate dalle imprese perchè gli viene illegalmente richiesto al momento dell’eventuale assunzione,  di non essere incinte per evitarsi il “costo” della maternità pur essendo questo un diritto garantito dallo Stato.

Chiediamo a chi governerà questa regione – continuano – la stabilizzazione di tutti i precari storici e quindi, oltre ai docenti, anche ai Forestali Siciliani, ai precari degli enti locali, ai precari dei Vigili del Fuoco e a tutti i precari che per analogia possano essere ricompresi nella Sentenza “Mascolo” della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 26 novembre 2014. Anche per evitare ulteriori fatti orrendi e delittuosi come gli incendi.”

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