“Oggi è un giorno particolarmente triste per me. – ha detto Mangia – Ho convocato questa assemblea per darvi le opportune informazioni circa la mia decisione di rinunciare alla costruzione di un centro termale in Contrada Parrino di Geraci. Avevo l’ambizione, l’entusiasmo, la voglia e l’orgoglio di creare nel mio paese un centro termale come esiste a Fiuggi , a Chianciano ed Ischia. Sognavo di vedere flotte di turisti con eleganti bicchieri di ceramica in mano che mescevano fresche acque oligominerali che sgorgavano da fontanelle in pietra locale in prati erbosi, alberati e fioriti Insomma avevo quella febbre irrefrenabile dell’imprenditore che mi ha portato durante la mia vita a creare, dal nulla, una delle più importanti catene alberghiere che esistono in Italia e che operano con successo. Ricordo che Aeroviaggi – prosegue la missiva – è proprietaria di 12 complessi alberghieri più tre in gestione in Sicilia ed in Sardegna per un totale di 10.000 posti letto a piena occupazione, come in questo momento ospita circa 9800 turisti e da lavoro a oltre mille dipendenti e che ultimamente ha fatto risorgere a Pollina un complesso turistico chiuso da quattro anni e quello che più conta pieno costantemente di turisti in soggiorno fin dal primo giorno di apertura. Vi dico tutto questo non per farmene un vanto ma per avvalorare la serietà e la validità dei progetto MADONIE TERME.”
Dal 2011, quando la società è stata costituita, è iniziata la battaglia sempre portata avanti con convinzione, contro enti locali, l’Agenzia di Sviluppo So.Svi.Ma, la Soprintendenza, la burocrazia, per arrivare alla sua realizzazione. A partite dalla querelle sul prezzo del terreno nata con l’amministrazione comunale dopo la messa a bando del lotto valutandolo ben 500 mila euro, fino alla definitiva bocciatura, a causa in particolare del mancato recepimento di alcune indicazioni di cui invece la società si dichiara all’oscuro, dell’intero piano di lottizzazione da parte della Soprintendenza di Palermo lo scorso mese di luglio. L’ambizioso programma si è anche dovuto scontrare con il rifiuto della richiesta di permessi di ricerca di una nuova sorgente di acqua oligominerale per le cure idropiniche, senza la quale il centro termale non ha motivo di esistere. L’Ente Parco delle Madonie si è fortemente opposto alla possibilità di procedere a nuove ricerche nel territorio dell’area protetta, motivo per cui la Madonie Terme Benessere ha costituito una nuova società appositamente per la ricerca dell’acqua oligominerale all’esterno dell’Area di Parco vincolata e poter alimentare il centro termale Madonie. Anche in questo caso però le sue iniziative sarebbero state ostacolate e rallentate, senza nessun sostegno da parte delle istituzioni.
Contestualmente alla rinuncia, partirà una richiesta di risarcimento dei danni subiti per l’aggiudicazione di un’area non idonea alla costruzione del Complesso Termale in contrada Parrino e la immediata restituzione del doppio della caparra confirmatoria già versata, circa 180 mila Euro. Il CdA, su proposta di alcuni consiglieri, ha deciso anche di proseguire l’iter del contenzioso nei confronti della Regione relativo alle vicende connesse al permesso di ricerca ottenuto dalla nuova società in contrada Fegotti, che è stato sospeso a seguito di ricorso della società Terme Geraci.