Ryanair deciderà sugli scioperi?

“Non tollereremmo scioperi frequenti” : così parlò Michael O’Leary, il grande capo di Ryanair, a proposito della offerta di acquisizione di Alitalia (solo assetto volo).

“Minchia”,ho subito pensato leggendo l’ultimatum preventivo. Questo irlandese, in un colpo solo, oltre la ex compagnia di bandiera, vuole acquistare la facoltà di imporre quando e se sarà possibile esercitare il diritto di sciopero da parte del personale di Alitalia, cui ha pure riservato altre minacce di vita molto difficile sotto il suo comando.

Che lo sciopero sia garantito dalla Costituzione e regolato (eventualmente) da leggi dello stato italiano, evidentemente, per lui trattasi di insignificante dettaglio: il “padrone sono io” ed è bene chiarirlo a tutti quanti, per primi ai dipendenti.

Da sindacalista (non confederale triplicino) in pensione, ideologicamente ancor oggi alternativo al sistema, ho riflettuto su quanto si sia tornati al passato riguardo ai diritti civili dei lavoratori. Ai “tempi belli” (anni 1950-1980) un padrone che avesse osato discutere in questo modo la possibilità di scioperare (ricordo ai distratti che lo scioperante perde retribuzione partecipando) sarebbe finito in mutande, e non solo metaforicamente.

So bene che oggi i tempi sono cambiati, così come gli stessi lavoratori e chi li rappresenta. Tutti risultano sempre più acquiescienti (se non complici) ma tirare la corda porta sempre a spezzarla ed allora se ne vedranno delle belle.

Grazie per l’attenzione

Vincenzo Mannello

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