Le Vie dei Tesori: a Palermo sfiorati 300 mila partecipanti in 5 weekend

Era difficile bissare il successo dello scorso anno. Ma Le Vie dei Tesori è andato oltre, molto oltre. E ha appena chiuso un’edizione con numeri straordinari: quasi 300 mila visitatori e una ricaduta, sulla sola Palermo, di oltre tre milioni di euro. Un festival che – secondo la stima di OTIE – Osservatorio sul Turismo delle isole europee – ha avuto una ricaduta di ricchezza turistica sulla città di 3.019.540 euro, di cui 2.619.540 spesa turistica complessiva tra alberghi, ristoranti, trasporti, shopping; e 400 mila euro attivata dagli organizzatori. Senza contare i carnet di biglietti che la GESAP ha regalato ai passeggeri in arrivo a Punta Raisi da scali internazionali. E quelli consegnati ai passeggeri delle navi da crociera, in collaborazione con l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale.

Un festival che ha fatto parlare di Palermo e della Sicilia per due mesi: un enorme, straordinario, museo diffuso, fatto di luoghi inediti e musei conosciuti, cripte nascoste e carceri dimenticate, ipogei sotterranei e terrazze sotto il cielo. Ma è stato anche un raro esempio di fruizione culturale: i visitatori de Le Vie dei Tesori sono già abituati a girare armati della famosa e amatissima brochure e a sobbarcarsi code lunghe e festose. Quest’anno la novità di alcuni siti su prenotazione – luoghi super gettonati e molto richiesti – è stata molto apprezzata. Consolidata un’industria culturale che ha camminato sulle gambe di 750 volontari, tra i quali i 600 ragazzi dell’Alternanza Scuola Lavoro.

Ma Le Vie dei Tesori ha deciso di guardare oltre e, soprattutto, non ridursi ad un mese: lo chiedono in tantissimi, a cominciare dai visitatori che si affollano nei luoghi. È un coro unanime, e il festival lo raccoglie: in occasione di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, Le Vie dei Tesori diventa un progetto che dura tutto l’anno. Ottobre ovviamente resta la grande vetrina annuale, ma sono in cantiere progetti continui (educazione al patrimonio nelle scuole, tour urbani tutto l’anno, viaggi a tema) e una serie di eventi che scandiranno tutto l’anno.

 

 

Numeri imponenti. A cominciare dai 260 mila ingressi, 50 mila in più rispetto allo scorso anno (il 24 per cento in più), quando erano stati 210 mila, già nettamente in crescita rispetto al 2015 (147 mila), al 2014 (86.826) e al 2013 (52.9649. A questi si sommano i circa 17 mila che hanno visitato gratuitamente i nove monumenti del sito seriale arabo normanno, durante la Notte Bianca dell’Unesco. E i quasi 5 mila partecipanti alle 110 passeggiate, guidate da storici, botanici, giornalisti; e al Festival KIDS, manifestazione nella manifestazione, che ha trovato una sede nei tre gazebo aperti in altrettante piazze del centro storico, ma anche laboratori e visite guidate per bambini.

Ed eccoci ai luoghi: che già dal sito più visitato, presentano una sorpresa. Il luogo in assoluto più amato è stato Palazzo di Rudinì, aperto per la prima volta, con il suo straordinario affaccio sui Quattro Canti: 15.412 visitatori che tra l’altro l’hanno affollato fino a domenica notte, quando ha aperto le porte per un inedito percorso alla luce delle candele, ultimo regalo de Le Vie dei Tesori. Secondo posto – ma ormai non è più una novità, visto che è il successo più consolidato nel tempo – per Palazzo Alliata di Villafranca con i suoi splendidi saloni (11.385 visitatori contro i 9362 dello scorso anno, ovvero 2023 in più), mentre al terzo posto si sistema comodamente un altro dei posti clou dello scorso anno: quel rifugio antiaereo che ha fatto rivivere a diversi nonni i ricordi della guerra, quando su Palermo piovevano le bombe degli americani: 8316 visitatori, contro i 7341 del 2016, quasi mille in più.

Si aggiungono poi i nove monumenti del percorso seriale Unesco, aperti gratuitamente per la Notte Bianca: in 5500 sono accorsi alla Cappella Palatina e a Palazzo Reale, 1500 alla Cattedrale e a San Giovanni degli Eremiti, altrettanti alla Chiesa della Martorana e nella spoglia e bellissima San Cataldo; lunghe code al Palazzo della Zisa, in tanti fuori porta al Ponte dell’Ammiraglio, tantissimi visitatori al duomo e al chiostro, a Monreale e aCefalù, che hanno ospitato concerti seguiti.

Ma ai visitatori su Palermo vanno aggiunti, per il primo anno, quelli che hanno riempito i luoghi delle altre quattro città siciliane – Siracusa, Messina, Caltanissetta ed Agrigento – che hanno partecipato alla prima edizione “pilota” spalmata su tutta l’Isola. Due weekend, sei giorni in tutto, e oltre 36 mila partecipanti. Nonostante un secondo fine settimana pesantemente condizionato dal maltempo, soprattutto ad Agrigento, che ha impedito di visitare alcuni luoghi all’aperto.

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