Chiesa di Santa Lucia a Cefalù, banchetto o ultima cena?

E’ finita sull’edizione on line del quotidiano La Repubblica la polemica che in questi giorni è stata al centro del chiacchiericcio dello “struscio”, della cittadina normanna. Galeotto fu il banchetto e chi lo bandì, si potrebbe dire citando la letteratura, ma quanto accaduto a Cefalù negli scorsi giorni, in seguito ad un pranzo, con tanto di buffet allestito all’interno della chiesetta di Santa Lucia, tenutosi per dare il benvenuto a Henri Giscard d’Estaing, amministratore delegato di Club Med, colosso del turismo mondiale che a Cefalù sta edificando un nuovo villaggio, sta avendo strascichi degni delle migliori saghe televisive.

Polemiche e critiche sono giunte da più parti. A scatenmarsi sono stati soprattutto i frequentatori dei social che hanno postato tutto e il contrario di tutto, c’è persino chi è arrivato a negare che all’interno della chiesa sia stato allestito un buffet. Più che un banchetto quello che si è consumato potrebbe essere interpretato come una sorta di ultima cena con tanto traditori e traditi.

A perderci è stata con certezza la comunità religiosa cefaludese che in occasione della prossima festività di Santa Lucia non avrà la possibilità di assistere ad alcuna funzione religiosa che tradizionalmente per anni è stata celebrata nella chiesa che si trova all’interno del villaggio turistico ormai prossimo alla sua apertura, a pronunciarsi per il secco no categorico è stato l’Ufficio liturgico diocesano che ha diramato un comunicato: “Si rende noto alle comunità parrocchiali di Cefalù e ai devoti di santa Lucia che, a causa dell’uso improprio che ha visto la chiesa dedicata alla Santa vergine e Martire (in contrada Santa Lucia), adibiti ad usi profani non consoni alla santità del luogo, per quest’anno 2017, le celebrazioni in onore di santa Lucia si svolgeranno nelle singole parrocchie. La chiesa di santa Lucia che si trova all’interno del Club Mediterranee è di proprietà privata pertanto la curia Diocesana non può vantarne nessun diritto, ma può proibire l’esercizio del culto in seguito a fatti spiacevoli non adeguati al decoro della chiesa. Una delegazione di parroci ha anche incontrato i proprietari della chiesa che si sono dichiarati estranei e indignati per i fatti accaduti definendoli “deprecabili”. Per il prossimo 2018, gli stessi legittimi proprietari hanno già manifestato espressa volontà a ripristinare il luogo sacro, da sempre venerato per la devozione a Santa Lucia e, pertanto, faranno richiesta formale al vescovo monsignor Vincenzo Manzella con l’impegno di non adibire la chiesa ad altri usi profani, per come stabilito dal codice di Diritto Canonico”.

Intanto tra i frequentatori e gli abitanti della Perla del Tirreno c’è chi pensa che dietro a questi accadimenti si celino altri interessi, legati ai matrimoni che potranno essere celebrati nella chiesa dopo l’apertura della lussuosa struttura che la sociètà francese si appresta ad aprire, ma questo, è noto, sono solo le classiche farneticazioni da chiacchiericcio da bar.

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