Alla scoperta di Danisinni

Visita solidale organizzata da BCsicilia Sede di Palermo a Danisinni per scoprire la cripta della chiesa di S. Agnese e il Presepe vivente che si tiene nella piazza del quartiere. L’iniziativa si svolge nell’ambito del “Progetto conoscenza” promossa dall’Associazione che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. L’appuntamento è per sabato 30 Dicembre 2017 alle ore 15,30 nella chiesa di S. Agnese nel quartiere Danissini. La visita è gratuita, chi vuole può lasciare una  offerta per sostenere l’eccezionale lavoro volontario che la comunità compie per promuovere e valorizzare dal punto di vista sociale e culturale l’antica borgata.

Danisinni è un luogo semisconosciuto di Palermo, dove si concentrano i molteplici disagi ma anche inaspettate suggestioni. Il nome del Rione trae origini dall’Arabo “Ayu’abi Sa’Idin” ovvero la fonte di Abu Said. Qui infatti si trova la sorgente che alimentava il Papireto, uno dei due storici fiumi della città. L’area era ricchissima di papiri, per qualità e caratteristiche eguali solo a quelli del Nilo.  Per tale ragione, le leggende popolari fantasticarono che il Papireto ricevesse le acque direttamente dal fiume africano, che sgorgava per le vie sotterranee propria dalla grotta grande di Danisinni. Nel 1489 il Senato palermitano decise il prosciugamento del fiume e il risanamento della palude. Con la bonifica totale, le parti paludose furono trasformate in orti produttivi e iniziarono i primi insediamenti abitativi. La presenza del fiume e della sorgente ha da sempre caratterizzato l’intero sistema economico locale e non solo con la presenza degli orti. Per secoli le donne del rione lavarono i panni della nobiltà palermitana. Ma il Rione è anche il luogo ideale per staccare dal caos cittadino senza uscire dalla città. Trattandosi di una vera e propria depressione fluviale, l’intera area di Danisinni rappresenta infatti una vera e propria “oasi acustica”.

A destra della piazzetta principale, si erge la chiesa oggi chiamata di S. Agnese. L’originale edificio religioso fu costruito nel 1751, per volontà di Michele di Gangi, e dedicato a Gesù, Maria e Giuseppe, in onore all’omonima confraternita fondata nel 1745. Semplice e raccolta, la chiesa custodisce alcuni quadri del XVIII sec. e nella sacrestia la riproduzione del dipinto Danisinni. Dalla stessa chiesa si accede alla piccola e suggestiva Cripta già utilizzata nel 1600, adattata nei secoli successivi al culto e alla sepoltura dei corpi dei confrati. La cripta–chiesa ipogea, risistemata nel 1994, è una cavità naturale sotterranea, caratterizzata da pareti di calcarenite molto dura. La cripta venne adibita a sepoltura dei corpi dei confrati, che, terminato il processo di essiccazione effettuato nell’apposito colatoio, erano rivestiti ed esposti nei ripiani di legno addossati alle pareti o, in piedi entro otto nicche. La cripta è composta da tre zone distinte. Quella dell’altare ha una sagoma irregolare dovuta all’adattamento alla cavità naturale. E’ coperta da una volta a botte intonacata. La zona più vicina alla strada ha pianta rettangolare. La copertura di questa parte della cripta è costituita da un solaio in conglomerato cementizio pieno e dai monconi laterali della preesistente volta. Sulla parete di fondo è stata riaperta la finestra semicircolare. Sotto la finestra si apre la cappella dei bambini, con quattro sepolture a pavimento, una piccola volta a crociera e due nicchie parietali, rinvenute sotto l’intonaco duranti i lavori di recupero.


Alle ore 17,00 è prevista la visita al Presepe Vivente. Nel cuore della città nascosta, così come la Betlemme del tempo di Gesù, un intero Rione mette in scena la natività, con i costumi e l’atmosfera dell’epoca. In un luogo particolarmente singolare, il Parco Sant’Agnese a piazza Danisinni, la manifestazione natalizia è un’importante occasione di promozione e di riscatto sociale. La maggior parte degli abitanti del Rione sono infatti coinvolti, a diverso titolo, alla preparazione dell’evento: i bambini, attraverso la preparazione di canti e recite; le donne nella realizzazione dei costumi; gli uomini, bravissimi artigiani, nell’allestimento e nel decoro degli spazi. Ad arricchire la manifestazione, giunta alla 20° edizione, presepi e mostre, e per i piccini giochi, la Casa di Babbo Natale e lo splendido paesaggio con gli animali del Parco e le luci delle luminarie, un’atmosfera di particolare suggestione che viene a colorare di senso e il significato il Natale.

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