Muore clochard, Figuccia: “Ora aiutiamo Nino, rimasto al suo posto”

“Palermo è anche la città degli abbandonati. La morte del clochard che ieri ho denunciato, sotto i portici di via Guardione, non deve restare un tragico fatto isolato.

Questa città ogni giorno mette a rischio tante donne e tanti uomini che da un momento all’altro possono scivolare in fondo alla società. Talvolta basta la perdita del lavoro, cosa ricorrente in Sicilia, o una malattia, la separazione e dunque le difficoltà economiche per
diventare ultimi tra gli ultimi.

Il mio impegno politico lo intendo così: accanto a chi soffre, ai poveri, a chi cerca riscatto. Passo del tempo incontrando i poveri, i diseredati, i clochard, portando loro non solo conforto, ma talvolta anche pasti e qualche euro. Ma dove sono i servizi sociali di cui le Istituzioni dovrebbero farsi carico? Perché lasciare soffrire così tanta gente, senza alcuna assistenza? Oggi sono ancora qui in via Guardione a Palermo, accanto a Nino, l’altro clochard incontrato ieri quando tra le coperte mi sono accorto che c’era un uomo morto.

Dopo la morte del suo amico, Nino ha deciso di rimare qui, al suo posto, a pochi metri dal luogo dove è nato, Borgo Vecchio, e da dove la società lo ha espulso per un lavoro perduto ed un matrimonio finito. Faccio appello al Presidente della Repubblica ed alle Istituzioni tutte affinchè questo uomo possa essere aiutato.

Nino è pronto a risalire la china; cerca un lavoro per rimettersi in piedi e ritrovare la dignità di uomo e di cittadino. Chi può lo aiuti anche contattandomi personalmente”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale dell’Udc.

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