Relazioni programmatiche del presidente Musumeci: “Abbiamo numeri risicati in aula, ma restituiremo ai siciliani una Sicilia normale”

E’ durata poco più di novanta minuti la lettura in aula delle relazioni programmatiche che Nello Musumeci, presidente della Regione intende attuare insieme al proprio governo nei prossimi 5 anni.

Lotta alla mafia, riforme, conti in disordine, azienda Sicilia e scarso appeal della stessa, fondi europei, tutela del territorio, formazione professionale, sanità, emergenza rifiuti e infine un cenno alla situazione politica regionale sono stati in sintesi gli argomenti trattati dalla relazione.

“Il prerequisito essenziale è una decisa azione di contrasto alla mafia comunque si manifesti – ha esordito il governatore – prima di cittare il messaggio di Piersanti Mattarella, commemorato qualche giorno fa: “Il suo messaggio è tuttora di grande attualità: i mafiosi prima di cercare morti cercano alleati”.

“Il tasso delle somme impegnate e spese è quasi pari all’1%. Moriamo di sete mentre davanti a noi scorre un copioso fiume di acqua potabile –  ha detto Musumeci quando ha affrontato il tema Europa – è necessario rimodulare i fondi europei subito”. Particolarmente incisivo è stato il presidente quando ha parlato della situazione rifiuti: “Lo scottante tema dei rifiuti non ci ha concesso, come governo, nemmeno una piccola fase di luna di miele. È difficile parlare di emergenza per un problema che dura da vent’anni. Un prefetto, due magistrati, cinque commissari: dal 1998 il problema è rimasto insoluto e sempre più gravoso. Piuttosto che valorizzare il rifiuto si è preferito alimentare il sistema delle discariche, ingovernabile, che ha aumentato i costi di smaltimento, con un sistema troppo spesso clientelare che alimenta sistemi criminali. Siamo arrivati a un punto di non ritorno”.

Infine Musumeci ha concluso con una tirata d’orecchie per tutte le compagini politiche presenti in aula: “La coalizione governativa si regge sulla corresponsabilità dei gruppi del centrodestra che la compongono. Questa coalizione è ben consapevole dei propri limitati numeri in aula, a causa di una legge elettorale che va cambiata ed anche presto. Il governo però non cerca in questa assemblea supporti numerici clandestini, noi confidiamo di trovare nelle opposizioni convergenze programmatiche, sui singoli punti, sulle singole proposte. Un leale confronto”.

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