Hyundai Veloster, bellezza asimmetrica

Nel suo trattato “Sul Bello”, il filosofo greco Plotino sosteneva che la bellezza derivasse dalla simmetria delle parti. L’una in rapporto all’altra e ciascuna in rapporto all’insieme. Il concetto ha attraversato i secoli e, a ben vedere, è arrivato fino a noi. Eppure, c’è chi nel mondo dell’auto lo ha voluto stravolgere. Radicalmente. Stiamo parlando di Hyundai, che al Salone dell’Auto di Detroit ha presentato la seconda generazione della Veloster. Una sportiva compatta che proprio sulla asimmetria punta per distinguersi.

Aerodinamica raffinata – La coupé della Casa coreana si caratterizza per la presenza di una porta sola sul lato sinistro e due su quello destro. Rispetto alla versione presentata nel 2011, il model year 2019 si rinnova nell’estetica, molto più moderna, figlia del family feeling inaugurato dalla i30. Particolare la parte anteriore, dove per la prima volta compare un sistema di aerodinamica attiva in grado di regolare la portata dei flussi d’aria in entrata nel motore in base alle condizioni di utilizzo della vettura.

Solo benzina – A spingere la nuova Veloster provvederanno solo motori a benzina. Quello di accesso alla gamma è un 2 litri aspirato a ciclo Atkinson da 147 CV di potenza e 179 Nm di coppia abbinato di serie a un cambio manuale a sei rapporti o, a richiesta, a un automatico sempre a sei marce. Un gradino sopra si piazza invece il 1.6 turbo 201 CV e 264 Nm, che diventano 274 grazie alla funzione overboost. Anche qui, di serie c’è un manuale a sei marce, mentre in opzione è possibile scegliere un automatico a doppia frizione a sette rapporti. Il comparto sospensivo della Hyundai Veloster sfrutta uno schema MacPherson all’anteriore e un multilink al posteriore e lavora congiuntamente con il Torque Vectoring Control elettronico.

La più estrema – Ma le novità non si fermano qui. La Veloster è la seconda Hyundai, dopo la i30, ad essere declinata nella variante ad alte prestazioni N. La Veloster N, sfrutta lo stesso powertrain della sorella a cinque porte: il 2 litri sovralimentato da 275 CV e 352 Nm di coppia massima, abbinato a un cambio a sei marce, rigorosamente manuale. L’aerodinamica è più affinata rispetto alle varianti normali e il sistema di scarico è inedito. Novità anche sul fronte sospensioni, dove a rendere la messa su strada più corsaiola provvede un assetto più rigido messo appunto sul circuito tedesco del Nurburgring – da qui la lettera N del nome – con tanto di barra antirollio posteriore montata nel sottoscocca. Tra le ruote anteriori, invece, fa capolino il differenziale autobloccante elettronico N Corner Carving. Sarà in vendita a breve, almeno negli Stati Uniti. Per vederla in Europa, invece, dovremo aspettare ancora qualche mese.

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