Da Finale ai gol alla Juventus, il sogno realizzato di Jenny Piro

Fare gol alla Juventus è un’impresa. L’ultimo a riuscirci fu Martin Caceres del Verona 931 minuti fa. Cambia poco, e addirittura la statistica migliora, per quanto concerne il gentil sesso. Laura Giuliani, portiere della neonata, ma devastante, Juventus Women, ha raccolto il pallone dal sacco solo 4 volte in 16 partite (16 vittorie). E due delle quattro marcature, sono arrivate da parte della stessa squadra, la Pink Sport Time di Bari, e, più precisamente, dello stesso giocatore: Jenny Piro. La Piro è il giocatore più talentuoso della squadra femminile del Bari, di cui ne è pure capitano. In una stagione travagliata, che vede le pugliesi in zona play out, Jenny è riuscita a timbrare due volte il cartellino, proprio contro la corazzata Juventus, segnando su punizione nella gara d’andata e su rigore, due giorni fa, in quella di ritorno. Dati e numeri interessanti, ma quello che più da nell’occhio riguarda il luogo di nascita del talento del Bari: Cefalù. Jenny Piro è infatti siciliana fino al midollo, ed ha vissuto a Finale di Pollina fino al momento in cui ha intrapreso la carriera universitaria. A Finale è iniziata la sua carriera, che ha preso il decisivo slancio quando, a 14 anni, è stata notata da una squadra di Palermo. La sua famiglia è stata fondamentale nella scalata al calcio che conta, sia per i sacrifici portati avanti anche, semplicemente, per condurla agli allenamenti, sia per una questione di DNA. Il padre, Pino, è conosciuto nel mondo del calcio madonita, in quanto decennale dirigente del Finale, il fratello, Antonio, è stato un portiere di ottimo livello.

Jenny, com’è nata la tua passione per il calcio? Tuo padre è un noto dirigente del Finale, ha contribuito a farti percorrere questa strada?
La mia passione per il calcio è nata da piccolina, quando ammiravo la passione con cui mio padre praticasse questo magnifico sport. Sicuramente lui ha contribuito a far sì che io intraprendessi questa strada. Non dimenticherò mai i sacrifici fatti dai miei genitori per farmi giocare a pallone.

In Sicilia è molto difficile riuscire a sfondare nel mondo del calcio che conta. Come ci sei riuscita?
L’amore per questo sport mi ha spinto a non mollare mai. Non ti nascondo che ci sono stati tanti ostacoli, ma, con dedizione e sacrificio, oggi posso dire che ho raggiunto i miei obiettivi.

Per quale squadra tifi? Cosa si prova a fare gol contro la Juventus?
La mia squadra del cuore è la Roma, sono stata sempre innamorata del talento di Totti. Sappiamo tutti che segnare alla Juve non è facile, le statistiche parlano chiaro: 4 gol subiti in campionato. All’andata segnai su punizione il mio primo gol in seria A: li ho provato un’emozione indescrivibile.

Che ricordi hai della tua infanzia in Sicilia?
I miei ricordi in Sicilia sono legati sempre al pallone. Ogni scusa era buona per scendere in strada e giocare con i miei amici.

Cosa vuoi fare “da grande”? Quali sono i tuoi obiettivi sportivi e professionali?
Mi piacerebbe gestire una scuola calcio o lavorare in un asilo e dedicarmi alla formazione dei bambini. Amo i bimbi.

Che consigli dai alle ragazze siciliane e madonite che amano giocare a calcio ma non hanno gli spazi e i servizi per farlo?
È risaputo che nel meridione ci sono poche opportunità per le ragazze che vogliono intraprendere questo percorso. D’altronde anch’io sono partita da zero. Ma, grazie al mio ex allenatore ma attuale “maestro” Enzo Scalia, sono riuscita a crescere e a capire l importanza dell’allenamento. Quindi dico a tutte che basta allenarsi, sacrificarsi ed essere umili per poter raggiungere i propri sogni.

Angelo Giordano

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