Maledetta primavera

Oggi è il primo giorno di primavera, ma la stagione dei fiori e delle prime giornate di sole non per tutti e non solo è tempo di grazia.

La prima bugia di questa stagione è tradita dal calendario. Tutti aspettano il 21 marzo per l’equinozio di primavera, data cerchiata in rosso nel calendario per ricordarne l’arrivo. Ma, in barba alle convenzioni, nel 2017 il fenomeno astrologico si è verificato un giorno prima. Più precisamente alle 10.29 di ieri lunedì 20 marzo ed eravamo tutti distratti.

Se d’inverno è lecito dormire, in primavera sarà dura non sonnecchiare: giornate più lunghe equivalgono del resto a giornate più stancanti e con il meteo ballerino, nessuna promessa può essere mantenuta da “fratello” sole. Se piove, non dite che non vi avevamo avvertito. Per i lavoratori si prolunga solamente l’agonia in attesa delle ferie, tutto sembrerà suggerire il bisogno di riposo e si gronderà di sudore sui bus e in metro. Agli studenti non resta che la conta verso i prossimi esami, e la possibilità di usufruire degli appelli primaverili perchè, così si racconta, <<c’è più tempo per studiare>>. Non ricordateglielo di domenica mattina, dopo l’ennesimo week end trascorso a trastullarsi qua e là.

Ma a capeggiare la rivolta saranno sempre loro: i soggetti allergici. Occhi pieni di lacrime, tasche ricolme di fazzoletti, antistaminici a colazione e visi gonfi che il botulino si sogna di farli altrettanto bene. Insomma, se l’inverno è solo un ricordo e siamo ben lieti di riporre i plaid negli armadi, la legge della relatività ci ricorda che non c’è mai un meglio e un peggio assoluto e oggi ci sentiamo solidali con quanti penseranno, parafrasando: “che fretta c’era, maledetta primavera?”

 

Sofia D’Arrigo

 

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