Le dimissioni di Musumeci potrebbero essere la sorpresa di Pasqua

Il governo Musumeci è stato battuto ieri in aula sul Defr, la seconda volta in pochi giorni, cosa che potrebbe portare allo sfacelo una coalizione che, solo pochi mesi dopo il voto, già palesa pesanti deficit nei numeri.

Si apre dunque uno scenario di passione e sofferenza per i palazzi della politica siciliana, proprio nei giorni che la Cristianità fa coincidere con la passione di Cristo.

Vedremo se il presidente riuscirà a far risorgere, da quelle che ormai sembrano essere ceneri, la propria coalizione di governo.

“Se pensate che mi voglia consegnare ostaggio di qualcuno, scordatevelo – ha detto a Sala d’Ercole Musumeci – se serve un confronto facciamolo qui in aula alla luce del sole, ma se qualcuno pensa che io prima di entrare in aula debba passare dal capo-corrente di turno per avere il suo voto, scordatevelo. Non avrei alcuna difficoltà a restituire la parola ai siciliani. Non intendo perdere la mia dignità”.

Un ragionamento che rimbomba come un monito agli “aficionados della poltrona”. Sulla coerenza del governatore non ci sono dubbi, nel suo percorso politico Musumeci non è mai andato oltre il solco del suo tracciato.

Il governatore, è la sua storia personale a parlare, potrebbe esser già pronto a restituire la matita nelle mani degli elettori, le sue non sono parole al vento come quelle spesso pronunciate dai suoi predecessori.

Per la politica siciliana si preannuncia davvero una settimana di passione.

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