Trattativa Stato-mafia, ecco le condanne

La Corte di Assise di Palermo ha emesso la sentenza riguardante il processo della cosiddetta  trattativa Stato-Mafia, condannando a pene comprese tra 8 e 28 anni di carcere gli ex vertici del Ros Mori, Subranni e De Donno, l’ex senatore Dell’Utri, Massimo Ciancimino e i boss Bagarella e Cinà.

Mori e Subranni sono stati condannati a 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato così come l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri mentre a 28 anni sempre per minaccia a corpo politico dello Stato, è stato condannato il capomafia Leoluca Bagarella. Per lo stesso reato dovrà scontare 12 anni anche il bosso Antonino Cinà. De Donno, per le stesse imputazioni, ha avuto comminata una pena di 8 anni. Stessa pena per Massimo Ciancimino, accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia all’ex capo della polizia Gianni De Gennaro.

 L’ex ministro democristiano Nicola Mancino è invece stato assolto, mentre sono prescritte le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca. Condannati tutti gli altri imputati. Al centro del dibattimento il presunto patto che pezzi delle istituzioni, nel ’92, tramite i carabinieri, avrebbero stretto con Cosa nostra per fare cessare le stragi. Il verdetto è stato pronunciato nell’aula bunker del carcere Pagliarelli. L’imputato principale di questo processo, l’artefice della strategia stragista, era il capo di Cosa nostra Salvatore Riina, che è morto a dicembre.

 

 

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