Cephaledium: obiettivi, uomini e stadio, le parole del presidente Barranco

Cefalù e il calcio. Un connubio che, nella storia della cittadina normanna, si è spesso stretto intorno al nome della Cephaledium. La gloriosa squadra locale, dopo anni di assenza, è pronta a tornare nel palcoscenico del calcio madonita, in un periodo nel quale compagini come Geraci, Gangi e Castelbuono stanno esprimendo progetti e risultati di notevole spessore. Una sfida in più per la società del presidente Giuseppe Barranco, che non nasconde il desiderio di portare in alto il nome di Cefalù, confrontandosi magari, nel campionato di Promozione, proprio con il Gangi. Nei giorni scorsi, il giovane patron ha reso noto gran parte dell’organigramma societario, composto, fra gli altri, da Giuseppe Giaimi e Filippo Serio, ex presidenti di Real Finale e Pro Loco Sant’Ambrogio, società che si sono fuse con la compagine giallorossa nel progetto Cephaledium. Fra i nomi più attesi vi erano quelli del direttore sportivo e dell’allenatore, che saranno rispettivamente Pino Minutella e Antonio Cinquegrani. Di loro, degli obiettivi, del progetto stadio e di tanto altro ancora ha parlato con noi Giuseppe Barranco.

Chi è Giuseppe Barranco? Cosa ha rappresentato e cosa rappresenterà per la Cephaledium.
Per chi è amante del pallone, sa chi è Giuseppe Barranco e cosa per lui è stata la Cephaledium. Sono cresciuto nella squadra giallonera, diventando il giocatore e l’uomo che sono oggi, grazie al duro lavoro e ai sacrifici fuori e dentro il campo. Ho deciso di riprendere la società, caduta in disgrazia anni fa, con l’intenzione di rilanciare e portare la città alla categoria che merita. Come imprenditore, questo territorio, mi ha dato tantissimo, in questi anni, ed è giusto che io restituisca alla città qualche cosa: ho scelto il calcio perché è la mia passione.

La Cephaledium e la Pro Loco Sant’Ambrogio sono diventate un’unica realtà. Quant’è importante unire le forze per riportare Cefalù nel calcio che merita?
Il progetto Cephaledium nasce dal presupposto di unire la città sotto un’unica bandiera. Il creare una grande azienda dove tutti abbiano un ruolo ben definito e, soprattutto, lavorino insieme per creare le giusti basi per raggiungere gli obiettivi.

Proprio riguardo a quanto ti abbia chiesto prima. Come spieghi che una piazza come Cefalù manchi da diversi anni ad un campionato di spessore come quello di Promozione.
Non c’è una spiegazione a questo ma c’è, comunque, da elogiare le persone che sono riuscite a mantenere vivo il calcio a Cefalù, con il loro contributo. Chiaramente, ognuno ha dato quello che poteva.

Quant’è importante poter contare sull’appoggio dei vertici del Real Finale?
L’appoggio dei vertici del Real Finale è importante tanto quanto le persone che si aggregheranno al progetto Cephaledium. Chiunque faccia parte di questa azienda, è importante.

Antonio Cinquegrani allenatore della Cephaledium. È stata una scelta arrivata dopo aver sfogliato una lista di mister, o il suo nome era già nel vostro taccuino al momento della rinascita della Cephaledium?
Antonio Cinquegrani rappresenta quella categoria degli uomini dello sport che vanno riconosciuti. Non ci dimentichiamo che il progetto Cephaledium, oltre che alla promozione di questa attività sportiva, ha l’indole di riconoscere gli uomini che hanno tenuto alto il valore dello sport nella comunità.

Fazio, Fiduccia, Sferruzza, Portera. Sono alcuni dei nomi dei giocatori che si sono distinti nello scorso campionato di Promozione. La rinascita della Cephaledium partirà da una base locale?
La base sulla quale poggerà la Cephaledium sarà costituita da tutti quei ragazzi che credono in questa maglia e in questa città. Perché non è un utopia: abbiamo la storia, la cultura per crederci.

Proviamo a sbilanciarci. Cefalù sarà una delle piazze più prestigiose del prossimo campionato di Promozione. La Cephaledium proverà a rispecchiare questo dato sul campo? Ambirete alle posizioni di vertice?
La Cephaledium ambirà a mantenere alto il nome di Cefalù. Cefalù non può rimanere alla finestra a guardare altre realtà limitrofe. Sicuramente diremo la nostra, il campo sarà l’unico giudice insindacabile.

Arriva giugno e si inizieranno a definire i primi acquisti. Ci saranno nomi “pesanti”? Puoi sbilanciarti su qualcuno?
Io, in qualità di presidente, penso di essermi già sbilanciato in questi giorni, affidando la direzione sportiva a Giuseppe Minutella. Penso proprio che già, questo nome nel panorama calcistico siciliano, basti per dare le garanzie per una giusta campagna acquisti.

Questione stadio. Sono previsti dei lavori di ristrutturazione del Santa Barbara?
Dipende dal comune ma, soprattutto, dipende dalla città. Bisogna capire se vogliamo diventare veramente grandi oppure dobbiamo continuare a leccarci le ferite.

Quanto sarà importante la Cephaledium per Cefalù?
La Cephaledium diventerà importante per Cefalù quando riusciremo a dimostrare che non servono le divisioni sociali e che il rispetto verso questa città, verso la sua storia e verso i suoi uomini che ne hanno contribuito nei suoi successi ritornino centrali nel dibattito sportivo e non solo.

Angelo Giordano

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