The day after, la vergogna ciociara

Sono trascorse già 19 ore dal triplice fischio del signor La Penna di Roma, che ha ufficialmente decretato la promozione in serie A del Frosinone ai danni del Palermo. Un Palermo che, certamente, si porterà dietro i rimpianti per una stagione altalenante, nella quale tanti, troppi, cali di concentrazione hanno pregiudicato un accesso diretto alla massima categoria che, a tratti, visti anche i valori tecnici, sembrava poco più che una formalità.

Ma con i se e con i ma non si fa la storia, così che La Gumina e compagni si sono rimboccati le maniche, in modo da arrivare preparati ai playoff. E proprio negli spareggi è uscito fuori il reale valore dei rosanero, capaci di esprimere un bel calcio, e di vedere vicina la A fino a 45 minuti dal termine.

Il secondo tempo della finale contro il Frosinone ha cambiato la storia della stagione, scrivendone una davvero molto brutta. Premessa: il Frosinone, sul campo, ha dimostrato di valere la serie A, e il 2-0 di ieri sera è stato l’ennesimo frutto dell’ottimo lavoro svolto dal preparato mister Longo. Vada, adesso, per il rigore negato a Coronado.

Un replay dopo l’altro, resta difficile chiarire esattamente il punto esatto del contatto, che pare essere avvenuto sulla linea che delimita l’area di rigore, e che fa parte dell’area stessa. L’ausilio elettronico avrebbe probabilmente sorriso al Palermo, ma ciò che fa più discutere è la metodologia con cui La Penna ha preso la decisione definitiva, cambiando idea per ben tre volte e innervosendo, per forza di cose, una partita che di suo, per la posta in palio e per alcuni comportamenti non proprio regolamentari, era già parecchio “caliente”. Ma andiamo ai minuti finali. Quanto accaduto al tramonto della partita è vergognoso e va sanzionato. Per ben due volte gli attacchi del Palermo sono stati fermati da un’assurda invasione di palloni. Alcuni arrivati dalla tribuna, altri gettati incredibilmente da tesserati del Frosinone.

Una scena raccapricciante, che fa male al calcio e che, se non punita, può creare un pericoloso precedente. L’articolo 17 del regolamento FIGC prevede la sconfitta per 3-0 a tavolino per la squadra che è responsabile di fatti o situazioni che abbiano impedito il regolare svolgimento della gara o ne abbiano impedito la regolare effettuazione. A questo si aggrappa il Palermo, ma pare che vi siano poche speranze di veder accolto il ricorso. Clamorose sono pure le parole dei vertici della squadra ciociara e di alcuni dei massimi esponenti della FIGC, che hanno dato poco peso ad una situazione veramente incredibile.

Chi scrive ha giocato per anni fra terza e seconda categoria, in campi nei quali la malizia, per usare un eufemismo, spesso prevale sulle qualità tecniche. Ma mai, e ripeto mai, ha visto accadere situazioni del genere. Chi scrive ha perso una finale dei playoff di terza categoria (altro che professionismo) subendo il gol del pari al 90′ minuto, accettando il verdetto sportivo senza veder spuntare sul campo palloni come pioggia in un pomeriggio d’inverno. Chi scrive, come tutta Italia, ieri ha assistito a quella che probabilmente è stata la scena più vergognosa della storia del calcio recente. Nel calcio, come nella vita, la dignità non si deve perdere mai, e ieri, nonostante la promozione in A, il Frosinone ha perso.

 

Angelo Giordano

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