Preferenze di genere, è dibattito aperto all’Ars

Il disegno di legge portato in Sala delle lapidi da Forza Italia lo scorso febbraio continua a far discutere. Il capogruppo Giuseppe Milazzo aveva spiegato che la doppia preferenza risulta più che un sistema democratico, un modo per controllare gli esiti elettorali.

“Dividendo l’elettorato era facile, e lo sarebbe ancora, controllare il voto verificando le coppie di preferenze. Insomma il candidato Francesco si presentava ad un gruppo di persone/elettori con la candidata Giulia e a un altro con la candidata Laura. Contando i voti espressi per Francesco e Giulia era facile capire se le promesse di voto erano state rispettate da un certo gruppo elettorale e, parimenti, contando i voti per Francesco e Laura. Alla fine Francesco veniva eletto sapendo anche chi lo aveva votato mentre Giulia e Laura no ed erano solo state usate per il risultato di Francesco” – così aveva semplificato la questione.

Di parere opposto Marianna Caronia, deputata regionale all’Ars: “L’incredibile accanimento con cui la I Commissione dell’Ars continua a tentare l’abolizione della doppia preferenza di genere spiega, paradossalmente, perché la Sicilia sia ultima nelle classifiche per ricchezza e vivibilità. Di fronte ad un panorama economico così disastroso come quello siciliano, una parte della classe politica, guarda caso a prevalenza maschile, considera l’abolizione della preferenza di genere una priorità indifferibile!
Proprio questo accanimento dimostra invece quanto questa norma sia non soltanto utile ma anche necessaria, perché dimostra come una qualificata presenza femminile nelle istituzioni possa essere il cardine per rompere interessi personali ed un vecchio modo di fare politica che certamente non è a servizio della comunità.”

Sul tema interviene anche Cladio Fava del movimento 100Passi, Presidente della commissione antimafia regionale che cita dati ben precisi relativi alla evoluzione nella composizione degli Organi consiliari prima e dopo la legge. “Con l’introduzione della doppia preferenza di genere abbiamo evitato il triste spettacolo di aule consiliari occupate solo da uomini; uno spettacolo purtroppo non raro nel passato. Per la Sicilia è stata una conquista di civiltà, testimoniata dai numeri – continua Fava – che hanno visto triplicare la presenza di consigliere comunali. E adesso all’Ars qualcuno vorrebbe riportare indietro le lancette della storia, magari tornando ad aule consiliari tutte al maschile per garantire qualche eletto fidelizzato in più. Non solo ci opporremo – conclude il parlamentare de I cento passi – ma rilanciamo: nella proposta di modifica alla legge elettorale regionale che abbiamo presentato nelle scorse settimane il doppio voto di preferenza di genere è esteso anche all’Ars, affinché l’Assemblea regionale possa essere finalmente un consesso donne e di uomini, con pari dignità, presenza e capacità di rappresentanza”.

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *