Folgorato da un faro dismesso: dopo due anni a giudizio i responsabili dell’azienda di manutenzione

E’ stata rinviata a giudizio Susanna Gemmo, presidente della Gemmo S.p.a., insieme al manager della società Francesco Trimarchi. Entrambi sono accusati di omicidio colposo in concorso per la morte di Salvatore D’Agostino, giovane di 15 anni rimasto folgorato dopo l’urto di un faretto nella piazza del paese.

D’Agostino stava giocando a calcio con amici quando è incappato nel faro: tentava di recuperare la palla oltrepassando una ringhiera. Si è scatenata una scarica elettrica al contatto con l’impianto che ha fulminato il ragazzo, lasciandolo senza scampo. Sono seguiti 18 giorni di coma, quindi la morte.

I fatti risalgono al 2 agosto 2016 nella piazza della Chiesa Madre della frazione di Cavallaro, allora alla Gemmo era affidata la manutenzione pubblica degli impianti elettrici. All’udienza preliminare la madre, il padre e la sorella della vittima, con il loro penalista, Filippo Pagano, si sono costituiti parte civile. Il procedimento è stato rinviato al 9 ottobre, con sospensione dei termini di prescrizione.

Il pm di Messina Antonella Fradà ha quindi deciso per il rinvio a giudizio dei due responsabili. Gemmo, legale rappresentante della società, e Trimarchi, dipendente della Gemmo Spa, sono accusati di non aver rilevato che i fari installati nella piazza della Chiesa Madre di Gaggi, in disuso da anni e privi di lampade, erano alimentati dall’impianto di illuminazione pubblica.

Sofia D’Arrigo

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