Il commissario del Parco dal vescovo di Cefalù

Ieri, presso il palazzo vescovile di Cefalù, si è svolto un incontro istituzionale tra il commissario del Parco delle Madonie Totò Caltagirone e il vescovo della diocesi di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante.

Diversi gli argomenti affrontati durante il colloquio. Piena disponibilità e sostegno sono stati manifestati dal vescovo per tutte le iniziative che saranno poste in essere sul territorio della diocesi per favorire l’inclusione, l’integrazione sociale e per dare sostegno economico alle fasce sociali più deboli.

E’ una vera e reale necessità quella di arginare il fenomeno migratorio dai piccoli centri urbani da parte dei giovani, il cui abbandono è causa di perdite economiche – ha affermato Caltagirone – è necessario soffermarsi sull’opportunità di riscoprire la capacità di utilizzare le proprie risorse sociali, culturali ed economiche che permettono, se opportunamente valorizzate, di creare bacini di lavoro all’interno degli stessi centri abitati. Per arginare i flussi di spopolamento, occorre dunque puntare sulle ricchezze paesaggistiche e naturalistiche, nonché sul recupero e la valorizzazione dei beni architettonici. Essi, sono inestimabile valore intrinseco ed estrinseco in tutta la loro complessa sistematicità monumentale.

Senz’altro anche il segmento del turismo religioso – ha proseguito il commissario del parco – è uno dei potenziali settori di sviluppo economico sostenibile. La riscoperta degli antichi itinerari della via francigena, tra fede e storia, è motivo per dare impulso al sistema socio economico nella sua complessità evolutiva, perché crea un macrosistema in cui far rientrare il turista in senso stretto e il pellegrino. Pertanto, occorre riequilibrare il rapporto fra risorse necessarie e risorse disponibili nei territori per favorire la capacità di crescita e la ripresa economica, così come è necessario ricreare un linguaggio urbano che sia in grado di trasmettere nel contesto circostante, un senso di appartenenza da parte dei cittadini.

Sono consapevole, che ciascuno di noi, a vario titolo sia l’espressione di responsabilità diverse: politiche, di amministrazione locale, di tutela e sicurezza, di etica e di valore morale.

L’istituzione pubblica in quanto tale, è la rappresentanza del vasto mondo dei lavoratori e delle piccole e medie imprese – ha concluso Caltagirone – da qui nasce, l’impegno delle funzioni educative, sanitarie, culturali e nelle realtà sociali, diviene a vario titolo, anche manifestazione di solidarietà e forma di volontariato.

E’ per questo motivo che abbiamo bisogno di sviluppare un processo imperante di vigilanza dei nostri sentimenti umani, perché la fiducia impostata sulla gioia di fare del bene si sostituisce all’incapacità di amare, lasciando il passo ad un appassionato modo di fare altruismo”.

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