DAZN, Serie A, truffe e incompetenza

 

L’Italia è 42ª al mondo per velocità internet, con una velocità media di 9mbs.
Telecom Italia, la società che gestisce l’infrastruttura in tutto il paese, lentamente, molto lentamente, sta portando la fibra sul territorio. Fibra che raramente supera i 50mbs.

Disservizi, guasti temporanei, linee che cadono. In Italia navighiamo in Internet con la stessa qualità degli Stati Uniti. Di 10 anni fa.

In questa bellissima cornice, e con questi dati sotto gli occhi di tutti, la Lega Serie A decide di fare quello che neanche una matricola capitata per sbaglio al corso di informatica si sarebbe mai sognata di fare: vendere il 30% della Serie A ad una società, DAZN, che trasmette in streaming.

Chi l’ha presa questa decisione? Chi cura l’interfaccia tecnologica della Lega Serie A? Non dovrebbe forse scusarsi con i milioni di italiani che hanno acquistato una cosa che non avrebbe MAI potuto funzionare? O in Lega sono stati accecati dai soldi che l’asta tra Sky e DAZN ha generato?
Perché nessuno ha proposto un normalissimo periodo di test? Magari in Serie B, dove il pubblico è ridotto? Perché nessuno ha raccolto dati sulla qualità dello streaming prima di ridurre la Serie A ad un continuo buffering di attesa?
Ma soprattutto perché non lo ha fatto DAZN? Una società di 3000 dipendenti presente in 30 paesi poteva non sapere della fragilità tecnologica del suolo italiano?

Lo streaming è il futuro. Netflix, Amazon e YouTube ne sono la prova. Ma in Italia siamo chiaramente nel passato.

Francesco Carusone

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *