Il tenore della politica madonita in uno “sfoglio”

Hanno animato le piazze virtuali e non per un giorno intero: attorno al dolce tipico si è alimentata una polemica che ha oscurato ogni altro tema. Il tenore della politica madonita, a colpi di post su Facebook e comunicati stampa, è questo.

I fatti. Il 4 ottobre il comune di Petralia Soprana aveva assegnato la denominazione De.C.O. (importante riconoscimento concesso dall’amministrazione comunale ad un prodotto in genere strettamente collegato al territorio e alla sua comunità) ad alcuni prodotti tipici: la “Pasta Artigianale” del panificio Anatra e Fucà, “Lo Sfoglio delle Madonie” del bar Aspromonte, i “Biscotti alla Cannella” del panificio Calogero Agliata e “La Caciotta Madonita” del caseificio Par.Do.r. La certificazione è arrivata a seguito dell’approvazione del disciplinare di produzione nel quale sono riportate tutte le informazioni relative al prodotto che vanno dalla storia, alla lavorazione, alla provenienza degli ingredienti, alla preparazione. “La consegna di queste prime certificazioni – aveva affermato il sindaco Pietro Macaluso in occasione della consegna – è la testimonianza che nel nostro territorio esiste anche una produzione locale legata all’agroalimentare e all’enogastronomia che deve essere salvaguardata dalla globalizzazione che ci sta uniformando anche nell’alimentazione.”

Polizzi insorge. Il Comune di Polizzi Generosa, dopo aver appreso la notizia, ha rivendicato come proprio uno dei tre prodotti in questione, lo sfoglio, e ha accusato – tramite le parole forti e indisposte del primo cittadino Giuseppe Lo Verde – l’iniziativa petralese di furto e di non aver adeguatamente tutelato l’origine del prodotto, la ricetta autentica, il vero nome e soprattutto i prodotti con i quali va confezionato. Pur condividendo l’idea del Comune di Petralia Soprana di istituire un registro De.C.O. presso il proprio Comune, Lo Verde denuncia il fatto come un furto per almeno tre ragioni: “nel tentativo di valorizzare una discutibile tradizione del comune di Soprana si lede una chiara e storica tradizione del comune di Polizzi Generosa, come dimostrano alcune contraddizioni che si possono leggere nel disciplinare di produzione e commercializzazione di questo fantomatico sfoglio”. “U sfuogghiu da Suprana” diventa “lo Sfoglio Madonita” e nella delibera di giunta “Sfoglio delle Madonie” ma non “Lo Sfoglio di Soprana”. Questa confusione di nomi cela l’inesistenza del prodotto. Lacune storiche nel disciplinare di produzione e commercializzazione di tale sfoglio: è scritto che la sua origine risale al XV secolo quando veniva preparato all’interno dei monasteri madoniti. Affermazione troppo generica per Lo Verde che invita a specificare di quali monasteri si tratta e quale avrebbe portato la tradizione a Petralia Soprana (non esiste). L’elenco degli ingredienti: la tuma diventa formaggio fresco. Grosso errore che non tutela affatto lo Sfoglio. La Tuma con cui si confeziona lo sfoglio infatti, è un formaggio tipico siciliano prodotto con latte ovino, vaccino o da una mistura di essi. Il formaggio fresco invece, è una espressione troppo generica. Significa che paradossalmente per confezionare tale sfoglio madonita si potranno anche utilizzare, la mozzarella fresca, la ricotta, la crescenza e la rabiola. Prodotti che in alcuni casi non hanno niente a che vedere con il nostro territorio.

La risposta del sindaco di Petralia Soprana. “Sono rammaricato per la polemica che si è innescata riguardo allo Sfoglio e voglio precisare che nessuno vuole togliere le origini di questo dolce tipico a Polizzi Generosa. Noi abbiamo dato la denominazione comunale De.C.O. a quello che viene realizzato nel nostro Comune che è diverso, come lo stesso collega sindaco Giuseppe Loverde ha evidenziato nella sua nota, da quello che viene realizzato a Polizzi Generosa. Penso che questa distinzione potrebbe andare a vantaggio del prodotto polizzano che non può essere confuso con quello realizzato a Petralia Soprana. Mi dispiace che si sia creata questa diatriba che, a parer mio, non ha senso considerato che dovremmo lavorare per il rafforzamento di una identità territoriale.  Lo sfoglio di Polizzi Generosa è un dolce tipico di quella realtà e tale rimane”.

Sofia D’Arrigo

 

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