Aggravante dell’odio razziale nell’aggressione a Frederick Omonzokpia

Lo scorso 26 novembre si è celebrato il giudizio abbreviato contro Giuseppe D’Amore, l’aggressore di Fredrick Omonzokpia, già finito ai domiciliari l’ottobre scorso. Frederick Omonzokpia, di nazionalità nigeriana, ma residente da qualche anno a Bagheria, era stato aggredito la sera del 31 agosto scorso, in prossimità del ristorante Infinity di Bagheria.

L’aggressione culminata con un colpo di crick, sferrato dal D’Amore contro l’arcata sopraccigliare destra di Omonzokpia, era stata preceduta da insulti di carattere discriminatorio e razziale.

Per questo, fin dall’inizio, la persona offesa, a mezzo del suo difensore, avvocato Bonaventura Zizzo del foro di Termini Imerese, aveva chiesto che venisse contestata la relativa circostanza aggravante di cui all’art. 604 ter c.p. (finalità di discriminazione e di odio etnico, nazionale, razziale o religioso)contro il D’Amore.

Il G.I.P. del tribunale di Termini Imerese, Stefania Galli, ha riconosciuto la colpevolezza dell’imputato e ha ritenuto sussistente l’aggravante dell’odio razziale, di cui all’art. 604 ter c.p., pervenendo ad una sentenza di condanna alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione.

“Questa sentenza – ha affermato l’avvocato Bonaventura Zizzo -, conferma la sussistenza della circostanza aggravante dell’odio razziale, evidentemente, condivisa anche dalla Procura della Repubblica, che infatti durante le indagini ha richiesto la misura cautelare, applicata dal GIP”.
Ad Omonzokpia, difeso dall’avvocato Bonaventura Zizzo, che si è costituito parte civile, è stata riconosciuta una provvisionale di 5.000 euro.

 

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