“Che fine ha fatto Vittorio Sgarbi?”

Capita spesso, camminando tra le vie di Cefalù o facendo una sosta in uno dei tanti bar della nostra città, di sentire la gente parlare di Vittorio Sgarbi. “Che fine ha fatto?”, “Non si è fatto più vedere!”.

 Sono passati quattro mesi dal termine delle elezioni amministrative ma, a quanto pare, i cefaludesi faticano a dimenticare la figura del Prof. Sgarbi. Questo dato non stupisce. Sgarbi ha rappresentato un vero “ciclone” per la stagnante politica locale, animando una competizione elettorale che, senza la sua presenza, avrebbe assunto connotati più statici.

 Quello che sembra strano è il modo in cui, oggi, si pensa al critico d’arte. Sembra che la gente si senta abbandonata e tradita. Sgarbi, in effetti, dal giorno delle elezioni, ha tenuto un solo comizio in piazza per ringraziare la cittadinanza e, in seguito, non ha fatto più tappa a Cefalù. Molti si aspettavano un impegno costante per la città anche in seguito alla sconfitta elettorale.

 Ma perché?

 Sgarbi ha offerto la sua candidatura e ha dato ai cittadini la possibilità di sceglierlo. Cefalù lo ha rifiutato. Perché mai dovrebbe continuare a interessarsi alle vicende di Cefalù? Cosa vieta ad un uomo, rifiutato da un donna, di allontanarsi da lei? Cefalù è stata lusingata e tentata dall’idea di legarsi a Sgarbi, ma ha preferito altro e non può pretendere, adesso, che l’amante a cui ha detto no pochi mesi fa continui a farle la corte.

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