Comunicato stampa PD sulla “localizzazione Puglisi”

Riportiamo integralmente il comunicato del PD di Cefalù.

 

Una corretta informazione non può mai prescindere dalla veritiera esposizione dei fatti, contemplati e intervenuti in una vicenda. E nel riportare i fatti, che hanno riguardato l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, della cosiddetta “localizzazione Puglisi”, sono state commesse certamente delle omissioni, che non consentono a chi legge di avere un quadro chiaro della vicenda  ricavandone, invece, uno sostanzialmente parziale e fuorviante.

E’ proprio il caso di dire che il “taglio”dato alla notizia è stato cosi “netto” che non si trova adeguata traccia, in nessun articolo o commento comparsi sul web, della lunga e dettagliata argomentazione dell’Ing. Duca, in risposta alle domande del consigliere Barranco, domande che, invece, vengono pubblicate rigorosamente per intero e sulle quali si costruiscono interi articoli, con tanto di commenti e deduzioni a margine, a volte assai vicini a calunniose e inaccettabili insinuazioni.

Si grida allo scandalo, si formulano pesanti illazioni sull’azione dei consiglieri e dell’amministrazione, si ricorda con animata preoccupazione che il documento di Barranco è stato messo agli atti, (fatto questo normalissimo nelle procedure dei lavori consiliari), ma non si dice che l’Ing. Duca ha risposto con precisione alle domande del Barranco, tanto che lo stesso consigliere, invitato più volte dall’ingegnere a formulare nuovi quesiti o ad esprimere altre perplessità, non replicava oltre. Addirittura lo stesso consigliere, correggeva il tiro, declassando le sue argomentazioni “messe agli atti”, dal livello “denuncia” a quello di “personali considerazioni”.

Si cercherà, dunque, di fare chiarezza, esplicitando le ragioni esposte dall’Ing. Duca che ci hanno convinto, come gruppo Partito Democratico, a votare favorevolmente alla proposta di delibera:

 

  1. Innanzitutto, il Consiglio ha approvato una delibera di localizzazione e non una lottizzazione, come erroneamente riportava, qualche giorno fa, il titolo di un articolo di cefalunews. Sarebbe da archiviare come un semplice refuso ma, visto l’argomento, la precisazione è d’obbligo. Va, infatti, chiarito che un programma costruttivo di edilizia convenzionata segue procedure speciali stabilite dalla legge, perché trattasi di edilizia a carattere sociale. I presupposti perché si possano realizzare alloggi sociali sono stabiliti da diverse leggi nazionali e regionali che individuano, tra l’altro, nella Regione il soggetto pubblico avente titolo ad individuare il quantitativo di edilizia pubblica necessaria in ambito regionale ed i destinatari delle sovvenzioni. Questi ultimi hanno la libertà, stabilita nelle medesime leggi, di scegliere il comune in cui insediare gli alloggi, a prescindere dal fabbisogno locale, ma comunque all’interno della provincia in cui ha sede la società. Inoltre, le tipologie degli edifici e i caratteri soggettivi ed oggettivi dei futuri occupanti (basso reddito, coppie giovani, residenti nel paese in cui si realizzano gli alloggi, ecc), vengono ulteriormente fissati dalle leggi e dai decreti attuativi.

 

  1. La verifica del fabbisogno abitativo, nel caso di piani di edilizia convenzionata, ha carattere regionale e non comunale, per espressa previsione di legge. A tal proposito, sebbene nel PRG nessuna area di espansione per edilizia privata e pubblica poteva essere prevista, stante una crescita della popolazione cefaludese nulla da 15 anni a oggi, tuttavia, in presenza di richieste localizzative, derivanti da fabbisogni sovracomunali,  si è proceduto ad una rigorosa ed attenta verifica delle aree edificabili che avrebbero potuto consentire l’insediamento richiesto. In tal senso è da inquadrare la nota interlocutoria dell’11/08/2011, nella quale il Responsabile del Servizio, nel riscontrare la richiesta della Ditta Puglisi scriveva testualmente: “…si comunica che il Comune di Cefalù ha in corso l’elaborazione del nuovo P.R.G. nel cui ambito si sta verificando il nuovo fabbisogno di edilizia residenziale pubblica”. Attraverso la suddetta verifica si sarebbe meglio potuto accertare la compatibilità della localizzazione proposta con i precetti derivanti dalle norme regionali. Da un’attenta lettura dello schema di massima inerente la variante generale del PRG vigente, l’Ufficio tecnico ha potuto verificare che tale localizzazione era già stata individuata dai progettisti del piano tra quelle oggetto di domanda.
  2. Si è, dunque,  deciso di localizzare un’area da destinare alla realizzazione di un programma costruttivo di edilizia convenzionata, per il quale il titolare dell’impresa costruttrice ha già ottenuto il beneficio dalla Regione. Localizzazione che sarebbe stata approvata comunque da un commissario ad acta, qualora il Consiglio Comunale non si fosse pronunciato. Infatti, l’Assessorato Regionale competente a partire dall’aprile 2012, in forza dei poteri sostitutivi che gli discendono dalla L.R. 1/86, ha intimato al Comune di portare in Consiglio le delibere di approvazione dei programmi costruttivi in giacenza, in mancanza delle quali delibere avrebbe provveduto con un commissariamento ad acta, con costi e spese a carico dell’ Ente. E’, dunque, un segnale di efficienza amministrativa portare alla valutazione del Consiglio una pratica che ha concluso il suo iter. Il fatto che il Consiglio abbia potuto prendere completa visione delle carte e dell’argomento ed esprimersi politicamente è semmai un punto di forza, nel segno di quella trasparenza con cui l’amministrazione Lapunzina intende svolgere il suo operato.  Tra l’altro, e’ stato anche avanzato il dubbio che vi fosse una strana vicinanza temporale tra la data dell’acquisto del titolo di proprietà da parte del sign.Puglisi e la proposta di delibera avanzata al Consiglio Comunale. Sarebbe stato strano il contrario! La proposta di delibera  non poteva essere presentata in Consiglio se il sign. Puglisi non avesse acquisito il titolo di proprietà, requisito assolutamente necessario.

 

  1. Visto che l’attuale PRG non prevede, in quanto già saturate, aree da destinare all’edilizia sociale, la possibilità di localizzare tali aree viene disciplinata dalla Legge Regionale 22/96,  specificatamente ai commi 3 e 4. In sostanza, in base alla norma è possibile localizzare per i programmi di edilizia convenzionata aree agricole purchè “contigue ad insediamenti abitativi e suscettibili di immediata urbanizzazione”. Sotto questo aspetto, dunque, l’area interessata risponde ai parametri fissati dalla legge. Inoltre, elemento per nulla secondario, l’area in questione, oltre ad essere una zona agricola “contigua ad insediamenti abitativi e suscettibile di immediata urbanizzazione”, viene indicata nello schema di massima di variante al PRG quale area con finalità turistico stagionali e servizi. Ciò significa che nel prossimo futuro la stessa sarebbe stata, comunque, oggetto di variante, diventando edificabile. Esprimendo voto favorevole, abbiamo scelto di privilegiare, per il futuro, l’edilizia sociale, sulla quale il Consiglio avrà possibilità di controllo e prescrizione, sia riguardo al coefficiente di edificabilità sia riguardo ai requisiti di reddito e residenziali dei beneficiari.

 

  1. Il fatto che l’intervento venga dichiarato “compatibile, ma non conforme allo schema di massima”, non implica né autorizza nessuna ipotesi di arbitrio o violazione. È la semplice constatazione di un dato di fatto. L’intervento è previsto in un’area attualmente agricola (da qui l’espressione “non conforme”), ma è “compatibile” in quanto area rispondente ai requisiti fissati dal comma 3 della sopracitata L.R. 22/96 e individuata, inoltre, dallo schema di massima inerente la variante al PRG vigente, quale zona da destinare ad edificabilità in ambito turistico. Ciò non si traduce assolutamente nel fatto che tutte le aree agricole possono diventare edificabili, ma solo quelle destinate ad edilizia sociale, secondo le indicazioni della sopracitata legge.

 

Alla luce, quindi, degli argomenti proposti abbiamo deciso serenamente di votare con favore alla proposta di localizzazione, con l’idea politica, coerente con la nostra sensibilità, di consentire lo sviluppo, in una zona già urbanizzata e residenziale, di un’edilizia che venga incontro al bisogno di prima casa da parte delle giovani famiglie o dei meno abbienti, a cui sono destinati tali programmi costruttivi.

 

I Consiglieri Comunali del Gruppo Partito Democratico

Vincenzo Garbo (Capogruppo), Antonio Franco, Nicolò Pizzillo, Daniele Tumminello. 

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